Le serate del sabato sono invivibili per i residenti del centro. Ecco come le descrivono da Vivere il Centro Storico.
“Diario di un normale sabato sera, dicono. Alle 21 la macchina della polizia è sul sagrato di San Michele, il giorno dopo leggiamo che uno degli abituali frequentatori della piazza appassionati di alcol è stato coinvolto in un atto di violenza contro i clienti di un ristorante. Visita obbligatoria al cinema all’aperto. È difficile comprendere perché si occupa un prato storico e si posiziona uno schermo del cinema per ostacolare la vista di una porta del cinquecento e di un tratto delle mura dell’ottocento. In altre città, questi monumenti sarebbero stati esaltati e nobilitati, a Lucca invece sembrano essere considerati un intralcio e, per alcuni mesi, quella struttura rimane lì a coprire la vista di una bellezza che molti ci invidiano. È sorprendente l’approvazione della Soprintendenza che, dopo il disastro del Balilla, autorizza anche questo. Dalle poltroncine si vedono bene i risciò sulle Mura che con il loro aspetto notturno sono pieni di luci scintillanti come un luna park ambulante e si fanno sentire con le loro trombe azionate da sessantenni infantili che si sentono a Gardaland. Ci sono molte auto private: disabili in cerca di fresco o abusivi che, contando sulla mancanza di controlli sulle Mura, entrano nella Ztl evitando i varchi? Alla fine dello spettacolo ci si dirige verso il centro passando da via San Paolino. Una decina di persone, dall’aspetto poco rassicurante, sono sedute sugli scalini della chiesa con una birra in mano, una scena che ricorda i quartieri malfamati di Caracas. Poco più avanti c’è il titolare di un locale “afflosciato” sulla sdraio fuori dalla porta che si gratta la pancia in attesa di clienti. A Lucca è consentito, ma a Marrakech forse non glielo avrebbero permesso”.
“Arrivati in piazza San Michele – conclude il racconto – si vede un ragazzo seduto sugli scalini con una birra in mano che ascolta la musica che esce da uno speaker collocato sul portapacchi della sua bicicletta, consapevole che a Lucca, data la mancanza di controlli, può farlo. Poco più avanti, sul sagrato di fronte ai locali, decine e decine di giovani che socializzano più o meno rumorosamente con in mano la bevanda comprata al bar che usa il suolo pubblico come luogo di consumo. Ma non c’era un regolamento di polizia che proibiva il consumo di cibo e bevande sui monumenti? Perché nessuno lo applica nonostante ci si vanti di avere il corpo di polizia municipale più numeroso degli ultimi decenni? Lucca è una città d’arte o un paese dei balocchi? L’amministrazione precedente ha intrapreso questo percorso e l’attuale continua nella stessa direzione nonostante le buone intenzioni e gli strumenti a sua disposizione”.
2024-07-16 17:10:00