Bologna, 20 agosto 2024 – “Dovremmo essere noi a essere accoltellati. Forse allora, qualcosa cambierà”. Le parole sono dure, ma la rabbia ha lasciato il posto alla rassegnazione, che aleggia pesantemente in Via Capo di Lucca, tra residenti e commercianti. La rissa tra ragazzi e ragazze, avvenuta tra sabato e domenica, con bottiglie, urli e violenza, è solo la punta dell’iceberg. Dietro l’accesa lite, infatti, si cela un mondo che da tempo caratterizza l’area di Via Capo di Lucca.
Un mondo di violenza, oscurità, spaccio e degrado. Uno scenario che fa paura, di cui “nessuno sembra preoccuparsi né occuparsi, specialmente da quando la strada è diventata inaccessibile ai veicoli”. Parole di un residente, l’unica persona che effettivamente attraversa la “strada morta” in pieno giorno. “È un punto cieco, dove sbandati e spacciatori si rifugiano – osserva il residente -. Non passano veicoli, c’è poco traffico. Un vicolo, in sostanza, dove i delinquenti si sentono a proprio agio”. Inoltre, “non c’è molto altro da dire: la maxi-rissa fa scalpore, ma ogni notte, per noi, è un problema che non può più essere ignorato. Vogliamo delle soluzioni”.
Coloro che frequentano Via Capo di Lucca vengono anche da alcuni bar nelle strade adiacenti, dove, secondo chi vive in zona, gli alcolici vengono venduti a basso prezzo e non ci sono controlli sulla clientela. I commercianti lanciano un grido d’allarme, essendo loro a presidiare l’area giorno e notte con le loro attività. “La situazione è cronica – afferma Giovanni Favia, proprietario di ’A Balùs’ in Via del Borgo di San Pietro e di ’Va Mo Là’ in Via delle Moline, ex consigliere M5s -, ed è paradossalmente accettata con rassegnazione da molte persone. Che abbassano la testa, fingendo di non vedere. Violenza molto diffusa tra le gang per il controllo del mercato della droga, che ha dimensioni interregionali”. Non molto distante dalla zona degradata, in effetti, si trova la stazione. “Le bande criminali hanno scelto questa zona come base di spaccio – continua Favia -. Affrontiamo un problema di criminalità che dovrebbe essere perseguito dalla magistratura con più strumenti, anche perché queste persone sanno di rimanere impunite”.
È necessaria una svolta. “Il Comune si lava le mani dicendo che non è di sua competenza – attacca l’ex consigliere -. Ma non è così. E ciò che potrebbe essere fatto, non viene fatto. Il Tavolo della Sicurezza deve continuare”. Insomma, “Il Comune può fare di più – aggiunge Favia -. Servirebbero più operazioni antidroga da parte della polizia municipale, per scoprire le sostanze nascoste. Questo disturberebbe la rete criminale”. Come se non bastasse, ‘A Balùs’ è stato nuovamente vittima di furto, denunciato sui social direttamente dal proprietario, che in primavera sulla sua pagina Facebook segnalava continui danneggiamenti ai negozi, circa due al giorno. Ora “il fenomeno persiste – scrive Favia – e io e i miei colleghi ormai non facciamo nemmeno più denunce. A Bologna abbiamo ormai accettato tutto come se fosse normale”.
Su Via Irnerio, anche il Bar Princi è in prima linea durante il giorno. “Il degrado è sempre esistito e sempre esisterà – conclude il barista Marco -. E nulla cambierà se non aumentano i controlli da parte delle forze dell’ordine. Le risse sono frequenti, e noi siamo lasciati a noi stessi. Non so cosa dire, se non che c’è un evidente problema di gestione della sicurezza sia a livello locale che nazionale a Bologna”.
2024-08-20 07:21:18