Sara D’Ambrosio, sindaco di Altopascio
Una giornata per celebrare il ricordo del 4 settembre 1944, giorno in cui Altopascio venne liberata dall’occupazione nazifascista. Domani, giovedì 4 settembre, la cittadina del Tau celebra l’80° anniversario della sua Liberazione con una serie di momenti all’insegna della memoria e della riflessione sulla libertà e sulla storia del territorio. A segnare l’intera giornata sarà la revoca delle cittadinanze onorarie a Benito Mussolini, Carlo Scorza e Costanzo Ciano: una decisione votata all’unanimità dal consiglio comunale di Altopascio.
La giornata inizia alle 10:30, in piazza della Magione, con la cerimonia di deposizione della corona e l’esibizione del Corpo Musicale G. Zei. Poi, alle 18, il Consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza, congiuntamente con il Consiglio comunale dei ragazzi: durante il pomeriggio, interverrà Andrea Ventura, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca, e verrà presentato “Altopascio – Fascismo, Guerra e Liberazione nelle carte dell’archivio comunale”, il libro di Sergio Sensi. Il punto culminante della giornata sarà la revoca della cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini, Carlo Scorza e Costanzo Ciano.
Questa revoca rappresenta un gesto simbolico di condanna del regime fascista e riaffermazione dei valori democratici e antifascisti garantiti dalla Costituzione. La cittadinanza onoraria venne assegnata durante il ventennio fascista, quando i comuni rendevano onore ai esponenti del regime: la revoca non intende cancellare la storia, ma piuttosto mantenerne viva la memoria, contrastando l’emergere di scenari sociali che sostengono l’apologia del fascismo.
Il territorio di Altopascio non fu immune alle distorsioni, alle violenze politiche, alle torture del regime fascista: dalle purghe e persecuzioni praticate nei primi anni ’20 del Novecento ai danni dei dissidenti e dei membri del Partito socialista, ai successivi omicidi di Spianate e di Marginone, passando attraverso l’illecita sottrazione di beni e risorse destinati alle classi meno agiate vittime della Prima Guerra mondiale, come nel caso delle preselle del Padule di Bientina, fino all’istituzione dell’internamento libero degli ebrei e dei soggetti considerati pericolosi per il regime che, solo per un caso fortuito, non si trasformò in preludio alla deportazione verso i campi di concentramento della Germania e della Polonia.
Negli ultimi anni, Altopascio ha promosso numerose iniziative per mantenere viva la memoria, tra cui la pubblicazione di due opere storiche “Altopascio. Fascismo, Guerra e Liberazione nelle carte dell’archivio comunale” e “L’internamento libero ad Altopascio (1941-1943)”, e l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Vlasta Strassberger, ebrea originaria della ex Jugoslavia, internata ad Altopascio durante la guerra e scampata alla deportazione grazie all’intervento di Francesco Rosellini, cittadino altopascese.
Questa giornata di commemorazione rappresenta un’opportunità per ribadire l’impegno della comunità di Altopascio nel preservare la memoria storica e i valori di libertà e democrazia.
Fonte: Comune di Altopascio – Ufficio Stampa
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2024-09-03 17:46:56