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EMOZIONI E GRANDE MUSICA PER I 20 ANNI DEL FESTIVAL “LUCCA JAZZ DONNA”

Nell’affascinante cornice storica della splendida chiesa di San Francesco di Lucca, ieri sera si è celebrato il ventesimo anniversario della Festival “Lucca Jazz Donna”, organizzato dal “Circolo Lucca Jazz”. Dopo aver reso i dovuti e calorosi saluti e ringraziamenti a tutte le entità pubbliche e private che hanno sempre reso possibile il Festival, il presidente del circolo, Vittorio Barsotti, ha dato la parola all’inarrestabile, fidata e vivace conduttrice Michela Panigada. Ricordando gli intenti iniziali e l’impegno comune e passionale che ha caratterizzato il percorso ventennale che ha visto il Festival diventare una realtà importante non solo a livello nazionale, ha introdotto il primo dei tre set previsti per la serata, presentando la giovane vocalist e pianista Teresa Morici. Accompagnata da un capace gruppo di giovani formati al Liceo Musicale Passaglia di Lucca, ha stupito il ricco pubblico con le sue mature modulazioni vocali e i suoi talentuosi accenti tonali, proporrendo una serie di interpretazioni “crossover” che hanno messo in evidenza una vera rivelazione artistica di pregio. Ho trovato degno di nota il chitarrista Stefano Gregori, che nonostante le poche occasioni di solismo, ha dimostrato una sofisticata e raffinata eleganza di tocco e una vasta gamma stilistica interpretativa. Il secondo set ha visto la stellare vocalist Karima esibirsi, che è stata una delle protagoniste del Festival sin dalla sua nascita nel 2004. Accompagnata dalla sua eccellente band, ha presentato un nuovo progetto dedicato ai brani che fanno parte della storia del miglior Pop e Rock, magistralmente riarrangiati dal pianista Piero Frassi, per una reinvenzione artistica dal pieno sapore “Soul-Jazz”. Le esecuzioni di Karima hanno mostrato non solo una straordinaria padronanza vocale, capace di offrire voluttuose e affascinanti variazioni tonali, ma anche intuizioni interpretative che hanno creato l’illusione di composizioni originali, grazie a un creativo esercizio di arrangiamento. Piero Frassi ha offerto prestazioni solistiche esplosive, dal carattere forte e personale, con un pianismo dai colori forti e vitali, da una straordinaria energia, ma mai vissute per puro e semplice virtuosismo tecnico, e al contrario, sempre espresse in funzione di principi espressivi che per l’ennesima volta ci dimostrano, senza alcun dubbio, e al di là della sua storica modestia, il grande valore di uno tra i massimi esponenti del pianismo jazz italiano. Il contrabbassista Gabriele Evangelista, anche lì dove un buon contrabbassista esperto si accontenterebbe di certi schemi di base di accompagnamento, riesce sempre a inventare soluzioni complesse quanto creative, affascinando per l’esplosiva e fantasiosa genialità improvvisativa, sempre colta ed ispirata, come solo i più grandi tra i grandi sanno offrire. È stato spettacolare anche il ritmo del batterista Bernardo Guerra, solido, preciso e molto affidabile come accompagnatore, ma anche un originale improvvisatore, capace di varietà propositive, alternanza di accenti e ricco di soluzioni di grande sostanza ed effetto ritmico. In definitiva, il set di Karima e la sua band ha rappresentato un valore musicale molto elevato ed emozione pura. L’ultimo set, affidato al storico contrabbassista e compositore Giovanni Tommaso, che pur vivendo a Roma e avendo vissuto e lavorato per molti anni negli Stati Uniti, rappresenta anche una testimonianza vivente della storia del jazz a Lucca, sia per la sua antica appartenenza al “Quintetto (poi diventato quartetto) di Lucca” negli anni ’50, sia per il suo prezioso contributo propositivo di nuovi giovani talenti nazionali e soprattutto internazionali presentato proprio in questi ultimi vent’anni al Festival “Lucca Jazz Donna”. La vibrante performance di Tommaso avrebbe reso la realtà anagrafica del grande musicista un bugiardo, che pur avendo superato gli ottanta da qualche anno, riesce ancora a esprimere quella naturalezza, quella professionalità intatta e quella felice ispirazione che hanno caratterizzato la sua intera e ricchissima carriera artistica, comprese le sue esperienze nel campo delle colonne sonore per film, presentate in parte anche durante il set. Ospite speciale del set riservato a Tommaso, la grande pianista e compositrice Rita Marcotulli che anche quando non suona la sua musica, riesce sempre a manifestare il suo carattere, il suo atteggiamento artistico/interpretativo, privo di voluttà esibizionistiche esteriorizzanti e sempre solidamente concentrato sull’essenzialità espressiva, vissuta con seria introspezione dalla pianista esperta, considerata non a caso, una delle massime espressioni del pianismo jazz nazionale. L’ensemble prestigioso di Tommaso prevedeva anche il preparatissimo sassofonista argentino Javier Girotto, che da decenni ha fatto dell’Italia la sua nuova casa, offrendo una serie di suoi progetti discografici di grande passione che non hanno mai dimenticato il profondo legame interiore con la sua terra d’origine e che riesce a esprimersi con straordinaria abilità professionale anche in infinite collaborazioni e partecipazioni in vari progetti sempre di alto livello musicale. La sua esibizione ha confermato la profonda conoscenza dello strumento, ma ciò che è ancora più importante, la sua capacità improvvisativa, da ispirato ed emozionante performer, capace di interpretazioni sempre altamente ispirate e dalla travolgente e avvincente intensità espressiva. Alla batteria c’era l’esperto Alessandro Paternesi, non di certo un nuovo protagonista del Festival, che ha confermato la sua grande abilità e la sua importante sensibilità musicale, capace di ascoltare con discrezione nei momenti opportuni, ma anche di cogliere con energia esplosiva le occasioni di espressività ritmica dirompente. Un prezioso compagno di avventura per ogni ensemble più importante. Durante l’eccezionale serata, dando ampio spazio all’Associazione “Anffas” di Lucca, è stata ricordata anche la costante attenzione del Festival al volontariato, con l’impegno di offrirne visibilità e favorire la solidarietà pubblica umana. È stata quindi una celebrazione che ha saputo festeggiare al meglio i 20 anni di “Lucca Jazz Donna”, offrendo al pubblico appassionato e partecipativo una serata di grande musica e di intense emozioni, che sono sicuro che potranno costituire la base per un nuovo e continuo percorso, in grado di affermare il Festival anche in futuro, in modo sempre più determinato ed efficace.

2024-09-23 17:47:00