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La stella rimane nel piatto “Il Giglio” di Lucca rifiuta l’elogio Michelin

“Facciamo un passo indietro per fare due passi avanti”. Con queste parole, i tre chef del ristorante “Il Giglio” situato nell’omonima piazza del centro storico di Lucca hanno deciso di rinunciare alla Stella Michelin per ritrovare il piacere che li ha fatti innamorare della cucina. Una decisione radicale presa da Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi che ha attirato l’attenzione del mondo della gastronomia.

“Vogliamo svolgere il lavoro che amiamo senza essere vincolati dagli standard altrui. Ora per noi è importante concentrarci sui clienti, offrendo loro un’esperienza culinaria informale ma di altissima qualità”. Queste sono le ragioni con cui i tre hanno giustificato la rinuncia a uno dei premi più ambiti della cucina internazionale.

All’indomani di un annuncio storico, i tre chef – che già da anni gestiscono il ristorante – sono ancora più certi della loro scelta e, sulla base delle reazioni e dei commenti ricevuti, dichiarano: “Guardando i social ci sentiamo compresi. Molti ci capiscono e ci sostengono, anche se la nostra scelta è facilmente fraintendibile. Sicuramente, lavoreremo per rendere chiaro il nostro obiettivo a tutti, compresi coloro che non hanno apprezzato la nostra decisione”. In altre parole, mentre alcuni applaudono altri storcono il naso.

Come si può facilmente intuire dai commenti su Facebook, dove tra le solite insensatezze e stupidità, si passa dal “bravi, giusta scelta le guide sono inutili” al “siete stati coraggiosi, è evidente che non potevate più sostenere il peso della stella”.

Certo, chi conosce il ristorante lucchese come un luogo in continua evoluzione e protagonista di costanti cambiamenti, non è rimasto particolarmente sorpreso da una decisione che sembra essere stata presa per rimettere al centro l’accoglienza e la libertà espressiva, sfidando le convenzionalità del mondo culinario. “È stata una scelta ponderata, per questo capiamo chi non comprende la nostra decisione di andare controcorrente – ribadiscono i tre – Vogliamo svolgere il lavoro che amiamo senza sentirci confinati in una categoria che non ci rappresenta più”.

“Il nostro obiettivo ora – aggiungono i tre chef – è fare in modo che il Giglio ci rappresenti, che rifletta la nostra personalità, le nostre storie e che ci consenta di riavvicinarci alle persone. Secondo noi, il ristorante dovrebbe diventare un luogo dove chiunque possa sentirsi a proprio agio. È una decisione che mira a recuperare il vero spirito della ristorazione: accoglienza, autenticità e soprattutto libertà espressiva”.

Ieri è arrivata anche la risposta della Michelin ai tre chef del ristorante Il Giglio, tramite un intermediario. “Non si rinuncia alla stella. Lo abbiamo detto più volte. Basta non mandare più la richiesta, i ristoratori lo sanno bene”, hanno affermato i rappresentanti della guida Michelin al “Gambero Rosso”.

Un modo per sottolineare che la stella, una volta assegnata, si mantiene e che forse le cose potrebbero cambiare in futuro. Anche se la guida potrebbe scegliere di ignorare la richiesta de Il Giglio e continuare a segnalare il locale nelle proprie recensioni.

2024-10-13 06:07:00