Sabato 2 novembre al festival della scienza di Genova e domenica 3 novembre al Comics&Science Palace di Lucca sarà presentato The Biodiversity Issue, il fumetto gratuito prodotto da Comics&Science in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (Nbfc) – il principale centro di ricerca nazionale sulla biodiversità finanziato dal Pnrr – Next Generation Eu, il quale ambisce a promuovere una gestione sostenibile della biodiversità in tutto il territorio italiano, in associazione con l’Università di Padova. Il fumetto è curato dai ricercatori e divulgatori scientifici Chiara Anzolini e Fabio De Pascale e coordinato dal filosofo evoluzionista Telmo Pievani.
Questo spin-off della serie a fumetti Comics&Science edita da Cnr Edizioni, l’etichetta editoriale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ruota attorno all’importanza della ricchezza genetica, della varietà delle specie e della diversità degli ecosistemi, in sintesi, della biodiversità. Nata come progetto di divulgazione scientifica curato da Symmaceo Communications, la serie introduce un numero speciale: non solo Operazione Sciame, il fumetto scritto da Alessandro Lise e illustrato da Sara Menetti, ma anche cinque approfondimenti scientifici e un’intervista agli autori condotta dalla giornalista scientifica Elisabetta Tola.
Operazione Sciame immagina un mondo in cui la biodiversità risulta compromessa e l’umanità non è stata in grado di conservare i prinicipali ecosistemi del pianeta. Non si tratta solamente di una simulazione scientifica, ma purtroppo di un’eventualità reale e possibile, alla quale siamo già esposti per effetto di azioni come la deforestazione, l’urbanizzazione e l’intensificazione di allevamenti, colture e pesca. Proprio in questa prospettiva di monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità si inserisce il lavoro del National Biodiversity Future Center, come illustra il direttore generale di Nbfc, Riccardo Coratella, nell’introduzione.
Approfondimenti scientifici
In Viaggio nella biodiversità, il multiverso della vita, la ricercatrice Chiara Anzolini e il ricercatore Fabio De Pascale dell’Università di Padova descrivono la stupefacente complessità della biodiversità, un vero e proprio multiverso biologico: dal codice genetico alle intricate reti di ecosistemi. La diversità genetica consente alle specie di rispondere ai cambiamenti ambientali e resistere a malattie e parassiti, mentre la diversità di specie – dal minuscolo plancton alle enormi balene – contribuisce a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. Per proteggere la natura non basta conservarla, ma è necessario imparare a convivere con essa nel rispetto delle sue innumerevoli forme. Ne parla Sofia Belardinelli, ricercatrice in etica ambientale all’Università di Padova, in Convivere con la biodiversità. Questo è possibile anche grazie all’approccio basato sulle Nature-based Solutions, ovvero sfruttare le risorse e le strategie già presenti in natura per accrescere la resilienza delle comunità umane e degli stessi ecosistemi.
One Health: il bene di uno è il bene di tutti, di Antonella Ficorilli, ricercatrice in bioetica ed etica applicata all’Università Sapienza di Roma, mette in luce la necessità di una consapevolezza etica in un mondo interconnesso che supera la nozione di salute individuale. Le attività umane, come la deforestazione e l’urbanizzazione, riducono la biodiversità intensificando le minacce per la salute di tutti gli esseri viventi a causa di un contatto sempre più frequente tra esseri umani e fauna selvatica.
Il viaggio nella biodiversità prosegue attraverso i musei di storia naturale e gli erbari di tutto il mondo, come spiega Elena Canadelli, docente di storia della scienza e museologia naturalistica dell’Università di Padova in La Natura in un museo…Dov’è il problema?. Le informazioni desunte costituiscono una memoria da preservare e valorizzare e formano un database in continuo aggiornamento, grazie al quale è possibile comprendere fenomeni come i cambiamenti climatici, le estinzioni o l’introduzione di nuove specie. Queste preziose informazioni, in virtù di ambiziosi progetti di digitalizzazione dei campioni attualmente in corso, saranno accessibili a chiunque, ovunque nel mondo. Perché la scienza può essere di tutti e per tutti, come illustra Andrea Sforzi, zoologo e direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma, presidente dell’Associazione Citizen Science Italia, in La Scienza fatta dai cittadini.
2024-10-15 10:21:00