“Mentre siamo distratti da imbarazzanti passerelle televisive, la cruda verità è che l’appalto per la realizzazione dell’impianto previsto a Salanetti è già stato assegnato, che entro la fine dell’anno otterranno l’autorizzazione finale e che, a quel punto, non resterà che iniziare i lavori”. Così Barbara Pisani, capogruppo del gruppo consiliare La Porcari che Vogliamo.
“L’obiettivo di Ato e Reti Ambiente, del sindaco di Capannori e persino della Regione Toscana, è molto chiaro: l’impianto deve essere realizzato a tutti i costi e con tutti i mezzi – continua Pisani -. L’obiettivo del sindaco di Porcari è altrettanto chiaro: dichiararsi contrario per non perdere la propria reputazione di fronte ai suoi elettori, ma non è disposto a ostacolare realisticamente il percorso autorizzativo dell’impianto. Ormai è evidente che tutte le parti coinvolte sono decise ad evitare qualsiasi ostacolo che possa impedire la realizzazione. Da un lato fingono di informare la popolazione, per anni tenuta all’oscuro di tutto, cercando di placare le preoccupazioni con grandi sorrisi, dichiarazioni altisonanti sulla nobiltà dell’impianto, atteggiamenti aperti a possibili miglioramenti che però non trovano riscontro nel progetto, e promesse di finanziamenti che vengono smentite dopo pochi giorni. Dall’altro lato, si forzano le cose, si negano la libertà di parola e di opinione, si interpretano le regole vigenti in modo ‘strano’ e si arrivano persino a comportamenti irrispettosi, per non parlare di peggio, verso i cittadini che cercano di difendersi da soli contro istituzioni che non li proteggono”.
“Di fronte al Tar né Reti Ambiente né la Regione Toscana rispettano i termini di legge per il deposito degli atti. Addirittura, la Regione arriva a mettere in dubbio l’autenticità dei documenti depositati dai ricorrenti, quando in realtà si tratta di mappe disponibili sul sito ufficiale del Comune di Capannori e del Comune di Porcari, e comunque accessibili a tutti, oltretutto approvate dalla stessa Regione, che quindi dovrebbe conoscerle bene – prosegue -. Come interpretare tutto questo se non che l’impianto deve essere realizzato a tutti i costi e con tutti i mezzi? Bene, anzi male, molto male! In un clima del genere, temiamo davvero che sarà difficile ottenere un giudizio imparziale in tribunale, e vedrete che la Regione non esiterà a rilasciare rapidamente l’autorizzazione, come ha già fatto con l’esclusione dalla Valutazione di impatto ambientale”.
“Da mesi come La Porcari che Vogliamo lo diciamo e lo chiediamo nelle sedi istituzionali: l’unico che può realisticamente ostacolare la realizzazione dell’impianto è il Comune di Porcari – conclude -. Se il sindaco Fornaciari, come dice, vuole salvare il paese, può farlo, ma deve farlo subito: deve certificare alla Regione che l’area abitata del Comune di Porcari si estende fino al confine ovest di via Ciarpi. Non deve fare altro che ribadire quello che è già un dato di fatto e che è già riportato in tutti gli atti approvati dal Consiglio Comunale dal 2006 ad oggi. Glielo abbiamo già chiesto da tempo e ora il tempo è scaduto. Se invece, come sembra, non intende farlo, significa che le sue sono solo parole, che non ostacolerà mai seriamente l’impianto, e ai cittadini di Porcari non resterà che una rivolta popolare”.
2024-10-22 10:01:00