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Acqua, Capannori dice ‘no’ alla multiutility: mozione approvata

“Controllo pubblico delle risorse idriche, una sola società che gestisce il servizio idrico in ambito provinciale allo scopo di garantire un’efficienza maggiore e più vicinanza ai cittadini, decisa opposizione all’inclusione delle società di gestione dell’acqua nella Multiutility Toscana che ha come obiettivo statutario la quotazione in borsa e quindi l’ammissione di investitori privati che mirano al profitto e non alla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Questi sono i punti chiave della mozione che è stata approvata dal consiglio comunale di Capannori nella seduta di ieri (22 ottobre)” afferma il consigliere comunale della Lega Domenico Caruso, soddisfatto per l’approvazione della mozione da lui presentata, che risulta “totalmente in linea con la politica della Lega e con la proposta di legge presentata dal consigliere regionale Massimiliano Baldini”.

“L’acqua – afferma il capogruppo della Lega a Capannori – non è una merce bensì una risorsa essenziale limitata, destinata alla soddisfazione dei bisogni fondamentali e per questo deve rimanere sotto controllo pubblico per garantire a tutti l’accesso all’acqua a tariffe sostenibili. Per queste ragioni, nella mozione si sostiene che la gestione dell’acqua deve essere rivolta al perseguimento del bene comune e non alla ricerca del profitto. Da qui deriva la nostra convinzione riguardo al fatto che la Multiutility fiorentina non deve avere parte nella gestione dell’acqua, in quanto solo le società totalmente pubbliche possono difendere adeguatamente la volontà dei cittadini, espressa inequivocabilmente con il referendum del 2011. Il caso riguarda direttamente Capannori in quanto la Multiutility ha già una partecipazione significativa nel capitale sociale di Acque Spa, assestandosi appena sotto la soglia del 19,31%. Il consiglio comunale di Capannori merita di essere riconosciuto come il primo ente locale che ha definito chiaramente e vincolantemente la necessità che solo le società controllate da enti pubblici gestiscano le risorse idriche a livello provinciale”.

“La proprietà pubblica delle società che gestiscono i servizi idrici non è solo un principio fondamentale ma anche una necessità pratica, in quanto tale prerequisito è essenziale per sviluppare il modello di gestione in house providing. Questo modello permetterebbe la gestione diretta del servizio idrico al termine delle concessioni, evitando così il ricorso a gare d’appalto pubbliche nelle quali aziende locali potrebbero essere sconfitte da offerte di altri protagonisti del mercato, capaci di investimenti privati elevati. Questa – conclude Caruso – è la direzione politica delineata dal consiglio comunale di Capannori: è necessario fare qualcosa ora per fermare la Multiutility fiorentina e preservare la gestione pubblica dell’acqua, affidandola ad aziende locali che possano rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini”.

2024-10-23 10:04:50