Cardio-Lucca, in corso in San Francesco (con oltre 400 specialisti da tutta Italia in platea), è anche l’opportunità per ascoltare ottime notizie. Nella Piana di Lucca, la riduzione della mortalità per malattie dell’apparato cardiocircolatorio è significativa: dalle stime più alte del triennio 2003-2005 (495 per centomila abitanti) a quelle più basse del triennio 2010-2012 (350 per centomila abitanti) fino agli ultimi dati 2011-2020 in cui il numero è sceso ulteriormente, positivamente, a 292. Si sono fatti enormi progressi in un settore strategico per la sanità e la salute pubblica, dove prevenzione, diagnostica e chirurgia possono fare la differenza.
“Ricordiamo che fino agli anni ’80, l’infarto era visto come una condanna a morte”, sottolinea il professor Francesco Maria Bovenzi, direttore della Cardiologia di Lucca e presidente dell’evento lucchese. “Il punto di svolta è stato nell’apportare un nuovo approccio culturale alle questioni assistenziali, ottenendo così una significativa riduzione della mortalità e un miglioramento della qualità della vita di molti cittadini della Piana e della Valle. Abbiamo assistito a questi eccezionali successi di persona, con circa 12.000 infarti trattati negli ultimi venti anni, evitando in 1000 casi un esito fatale. La potenza di questi numeri racconta la storia di un lavoro di squadra, ma soprattutto è diventata la storia e il sorriso di molti cittadini. La differenza la fa l’accoppiata vincente tra formazione continua e ricerca clinica. Con Cardio-Lucca, abbiamo formato seimila professionisti della salute.” Il miglioramento è evidente. Anche la mortalità a 30 giorni si attesta sul 4.08 al San Luca, ben al di sotto del 7.85 che è la media regionale.
2024-11-09 06:50:00