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Chiuso dall’1 gennaio l’ostello ‘Il Rio di Vorno’. Rontani (Capannori Cambia): “È necessario il supporto dal Comune”

“Il 27 gennaio del 2024, alla presenza dell’ex sindaco Menesini, l’assessore Del Chiaro e altre autorità, tra cui rappresentanti dell’associazione di protezione civile La Racchetta, si tenne la cerimonia di avvio per la nuova gestione del’ostello comunale Il Rio di Vorno, situato in via Del Folle Mansi, a Vorno. Così, a seguire un bando emesso dal Comune, fu proclamata vincente la società La Vela Srl che, prima della riapertura, ha effettuato lavori di manutenzione per rendere gli ambienti più accoglienti e funzionali”. Ricorda il tutto, mentre commenta la chiusura del sito a partire dal 1° gennaio, Paolo Rontani, consigliere di opposizione di Capannori Cambia.

“Questa struttura offre una reception, 12 letti suddivisi in 4 stanze e una sala ristorante con bar. Durante la cerimonia, il sindaco Menesini motivò i partecipanti con un discorso appassionato, riportato dalla stampa. Descrisse le ragioni che avrebbero garantito il successo della struttura, mettendo in evidenza le attrattive del territorio, certamente unico per gli amanti del turismo ambientale e in particolare del cicloturismo. A tal fine, la struttura avrebbe messo a disposizione degli ospiti quattro ebike (che presto sarebbero diventate otto) come servizio offerto per esplorare in bicicletta i Monti Pisani, il Camelieto, la Via Dell’Acqua, l’Oasi del Bottaccio. Vennero così preannunciati numerosi giorni ecologici e didattici, oltre a campi estivi per le scuole, lezioni sulla differenziazione dei rifiuti, progetti di collaborazione con l’osservatorio astronomico vicino, tariffe scontate per i pellegrini del cammino di Francigena. Anche degno di nota il punto informazioni e l’ufficio accoglienza turistica multilingue, attivo sulla struttura da marzo a novembre, che di certo avrebbe attirato un notevole flusso di interessati, beneficiando il recupero del territorio nella rotta turistica. Veniva persino promosso un diverso approccio al cibo (come avviene anche ora, per il nuovo e discutibile servizio mensa…) per ridurre lo spreco alimentare, magari acquistando merci prossime alla scadenza e minimizzando l’uso delle bottiglie di plastica. Tutte prospettive importanti, destinate a garantire la rinascita vitale del quartiere di Vorno”.

“Come si è evoluta la situazione dopo un anno? – spiega Rontani – Il Rio di Vorno ha chiuso dal 1° gennaio 2025. Con un addio scritto e decisamente amaro, rivolto a coloro che comunque li hanno visitati durante il breve periodo di attività, è finito tutto, incluse le vendite di vino scontato per liberarsene. Personalmente, ritengo che lo spirito di iniziativa dei gestori fosse più che notevole. Tuttavia, se manca il collegamento e l’organizzazione da parte dell’ente proprietario, che gestisce il territorio, i rapporti con le scuole e con le associazioni, non si può fare tutto da soli. Come già in molte altre occasioni perse, l’amministrazione Menesini/Del Chiaro sa progettare sogni spruzzati di discorsi, senza però seguirne lo sviluppo concreto. Il Comune deve essere il primo punto di riferimento per le attività e le esigenze dei suoi cittadini. Non una banda in uniforme, che sa solo suonare e spendere per far festa… E poi scompare”.

2025-01-13 21:37:00