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Botta e risposta anche a Porcari

“La Regione è stata chiara: il nuovo Piano dei rifiuti e delle bonifiche non è retroattivo e quindi non si applica al progetto dell’impianto di riciclaggio pannolini e tessuti di Salanetti. Si valuterà secondo la normativa in vigore al momento della presentazione del progetto”. Questo il commento del sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, alle dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni sulla proposta di RetiAmbiente per l’impianto di riciclaggio. Continuano le discussioni su Salanetti, in attesa che la Conferenza dei Servizi del 22 gennaio fornisca ulteriori chiarimenti sulla questione.

“L’insufficienza delle aree vicine ai centri abitati è stata reintegrata – spiega Fornaciari – sebbene senza stabilire un criterio di esclusione netto come in precedenza, ma persiste la necessità di “dare particolare attenzione” nell’autorizzare gli impianti nelle aree con centri abitati a meno di 200 metri. Le nostre sollecitazioni, portate avanti dialogando con il presidente Giani e i consiglieri Mercanti e Puppa – prosegue Fornaciari – hanno ottenuto un risultato importante: si dovrà tenere conto della presenza dei centri abitati nelle valutazioni. In altre parole, sia che si valuti secondo il vecchio Prb o il nuovo, l’area di Salanetti non è idonea. Non ho intenzione di fare concessioni”.

Sul fronte opposto, l’opposizione si ribella, il capogruppo Barbara Pisani dichiara: “Il nuovo Piano dei Rifiuti ha letteralmente eliminato il criterio escludente della distanza minima di 200 metri dai centri abitati perché era un impedimento per la costruzione degli impianti di trattamento dei rifiuti in Toscana. Tanto è vero che tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione per reintegrare tale criterio di localizzazione sono stati brutalmente respinti dalla maggioranza PD. Questa è l’amara verità. Il sindaco Fornaciari non venga a raccontarci un’altra favola. Comprendiamo – prosegue Barbara Pisani – che Fornaciari si trovi in grande difficoltà con la città: cercava di attribuirsi qualche improbabile successo per essere riuscito a produrre, solo dopo le incessanti pressioni nostre e oltre 300 lettere dei Porcaresi, un’ordinanza del consiglio che avrebbe dovuto essere lì da anni, per proteggere il centro di Porcari”.

Ma.Ste.

2025-01-18 06:20:00