
Il prossimo mercoledì (22 gennaio) la conferenza dei servizi della Regione Toscana si riunirà nuovamente al fine di valutare l’autorizzazione dell’impianto di riciclaggio di pannolini, assorbenti e tessuti previsto a Salanetti come parte di un progetto presentato da RetiAmbiente, che ha ricevuto un ingente finanziamento Pnrr. Al momento, il progetto è stato escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Questa decisione ha allarmato in particolare la popolazione di Porcari, dato che l’impianto si trova a soli 80 metri dal centro abitato. Dopo un inutile ricorso al Tar presentato da due cittadini nella scorsa primavera, ora stiamo attendendo la sentenza in merito al ricorso al Presidente della Repubblica presentato dal Comune di Porcari.
Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con il sindaco, Leonardo Fornaciari, per ricostruire la storia e cercare di fare chiarezza.
Sindaco, cominciamo dall’inizio. Quando ha saputo del progetto di RetiAmbiente e in che modo?
Nell’agosto 2023, quando la Regione Toscana ha inviato anche al Comune di Porcari, confinante con quello di Capannori che avrebbe accolto l’impianto, i documenti necessari per presentare osservazioni sulla verifica di assoggettabilità a Via. Solo in quel momento abbiamo avuto notizia della localizzazione a Salanetti e, ovviamente, ciò non è stato di nostro gradimento.
Il Comune di Porcari ha richiesto immediatamente la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) oppure l’approccio iniziale è stato più cauto?
Nel corso della procedura di verifica di assoggettabilità a Via, il Comune ha presentato numerose osservazioni documentate, che suggerivano di procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale: un processo che consente di esaminare accuratamente ogni aspetto e che, per un impianto completamente sperimentale come quello proposto da RetiAmbiente, ci aspettavamo fosse concesso sulla base di un concetto semplice: il principio di precauzione. Tuttavia, gli uffici della Regione hanno deciso di escludere il progetto dell’impianto dalla Via. Una decisione con la quale non sono ancora d’accordo e contro la quale abbiamo presentato un ricorso.
La passata primavera, durante il consiglio comunale aperto, la maggioranza non ha votato la mozione dell’opposizione per ricorrere al Tar contro l’esclusione dal Via, preferendo invece ricorrere al Presidente della Repubblica. Quindi, la posizione della vostra maggioranza rispetto al progetto è mutata durante i mesi successivi? Se sì, perchè?
No, non è cambiata. I documenti presentati durante la conferenza dei servizi dimostrano la nostra contrarietà fin dal primo momento. La registrazione del consiglio comunale garantisce che avremmo girato la questione ai nostri avvocati e che avremmo seguito il percorso di
opposizione all’impianto, soprattutto senza la Via. Tale percorso avrebbe potuto includere il Tar o altro.
Venendo alle questioni politiche. Il suo partito, il Pd, che detiene la maggioranza sia a livello regionale sia nel Comune di Capannori, spinge perché l’impianto venga realizzato. È corretto affermare che la maggioranza nel Comune di Porcari si è dissociata dal proprio partito?
La maggioranza di Porcari include solo alcuni consiglieri del Pd. La mia lista, Viviamo Porcari, è civica e dire che è una lista del Pd non è corretto e attribuisce un’identità partitica a quei consiglieri e assessori che non ne hanno. Anzi, la maggior parte di noi non è tesserata al Pd. Pertanto, la maggioranza di Porcari non è una maggioranza Pd – si perdoni la ripetizione. Infatti, esistono posizioni molto diverse e in nessun modo convergenti all’interno del Pd riguardo a questo impianto. Coloro che affermano ripetutamente, e io condivido questa idea, che la Piana è un territorio omogeneo e quindi le ‘opere’ dovrebbero essere condivise e concordate, dovrebbero agire in modo coerente per evitare di creare situazioni molto problematiche o pericolosi precedenti.
Se l’impianto dovesse essere autorizzato nella prossima conferenza dei servizi, come reagirà il Comune di Porcari?
Come ho detto fin dall’inizio, faremo tutto ciò che la legge ci consente per evitare la realizzazione dell’impianto e quindi continueremo ad adottare un’opposizione coerente e decisa.
Come valuta l’approvazione del nuovo Piano Rifiuti e Bonifiche e il lavoro svolto dai consiglieri regionali del territorio per difendere le istanze dei Porcaresi?
Riconosco l’impegno e l’opera sul tema, ma volevamo di più. Volevamo che la distanza di 200 metri dai centri abitati rimanesse un criterio di esclusione, a tutela di tutti i Comuni della Toscana e anche per le nuove richieste di impianti, perché serve un criterio generale per stabilire una distanza minima di sicurezza ambientale e garantire la qualità della vita a tutela dei cittadini. Sono veramente sorpreso e meravigliato che nessun Comune, oltre a noi, abbia sollevato la questione.
Alla luce di questa nuova approvazione regionale, quali strumenti ha ora il Comune per opporsi all’impianto?
L’assessora regionale Monni è stata chiara. La valutazione e l’eventuale autorizzazione dell’impianto di Salanetti saranno fatte rispettando le regole in vigore nel momento della presentazione della domanda, pertanto la conferenza dei servizi dovrà riconoscere che ci sono meno di 200 metri tra l’impianto e il centro abitato: a 80 metri c’è il paese di Porcari. Ciò non potrà essere ignorato, in quanto non si tratta di una decisione politica o di un’invenzione del sindaco, ma semplicemente di un dato di fatto. Ora si stanno anche evidenziando nuove criticità ambientali e progettuali.
2025-01-20 06:11:00