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Roma, il teatro Quirino alla United Artists di Roberta Lucca

di
Andrea Arzilli

Svolta nella trattativa con Invimit, società del Mef che detiene la proprietà dell’immobile in via delle Vergini. La gestione del teatro ha 60 giorni di tempo per far valere il diritto di prelazione

C’è la firma sul «preliminare condizionato» che, di fatto, sancisce la vendita del Quirino, il teatro storico in via delle Vergini 7 intitolato a Vittorio Gassman. A siglare il contratto con la proprietà dell’immobile, vale a dire la Invimit che appartiene interamente al ministero dell’Economia, è Roberta Lucca in qualità di rappresentante di United Artists, società che si occupa di teatro.

Lucca, attrice teatrale, è la moglie dell’attore, regista e direttore artistico Giuseppe «Geppy» Gleijeses che già in passato si è occupato per lungo tempo della gestione del Quirino, salvo lasciarlo due anni fa dopo alcuni contrasti («Impossibile restare in quelle condizioni») con l’attuale management.

Firma di Roberta Lucca (moglie di Gleijeses)

Due giorni fa, contattato dal Corriere, Gleijeses aveva smentito le voci su un suo coinvolgimento diretto nell’operazione di compravendita dell’immobile («Non è una cosa che riguarda me»). Aveva precisato, però, che un eventuale passaggio di proprietà a una società privata «non è detto che avvenga in mani più rischiose e meno garantite» di quelle pubbliche, lasciando quindi intendere di essere a conoscenza di chi stava trattando con Invimit sulla base dell’annuncio apparso a novembre sul sito della società del Mef (4,65 milioni per prendere l’edificio).

In effetti a firmare ieri non è stato Gleijeses, bensì sua moglie, Roberta Lucca, anche lei attrice teatrale, 39 anni, un curriculum lungo e composito, tra apparizioni in programmi tv, film e numerosi pezzi teatrali.

Partono i 60 giorni per la prelazione

Nei prossimi giorni l’accordo siglato da United Artists e Invimit sarà notificato a Rosario Coppolino — l’ad di Quirino srl che ha la gestione dell’attività teatrale fino al 2031 — che da quel momento avrà a disposizione 60 giorni per far valere il diritto di prelazione presentando un’offerta congrua (con circa mezzo milione a titolo di caparra), al fine di superare l’efficacia del contratto appena firmato da Lucca. Nei giorni scorsi Coppolino aveva inviato una lettera/appello alle più alte cariche dello Stato chiedendo un intervento per scongiurare la vendita dell’immobile a una società privata e far così restare il teatro bene pubblico, cosa che difficilmente avverà.

Il Campidoglio: «Stiamo monitorando, siamo fiduciosi»

Questo perché, se la prelazione non sarà fatta valere da Coppolino, sarà il momento dei 60 giorni a disposizione del ministero della Cultura che, però, non andrà sicuramente a comprare un bene messo in vendita da un altro ministero, magari dovendo chiedere al Mef i fondi. Tenendo conto, per altro, che per il Mic non c’è nemmeno l’urgenza di salvare l’immobile: c’è infatti un vincolo di destinazione d’uso, quindi il teatro non potrà trasformarsi in un’attività commerciale, a prescindere dalla natura dell’acquirente.

«Stiamo monitorando. In queste ore ho avuto l’opportunità di confrontarmi con l’attuale gestore e con Invimit, i vincoli sono insuperabili e siamo molto fiduciosi», dice l’assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Smeriglio. «Il fatto che il preliminare sia stato sottoscritto da soggetti impegnati da anni nel mondo del teatro fa guardare con fiducia al futuro del Quirino», sono le parole che filtrano dopo le firme di ieri.


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6 febbraio 2025

2025-02-06 07:12:00