
21 marzo 2025 | 22:36

Continua la protesta contro la costruzione: “Sbalorditi dalla chiara insostenibilità economica dell’opera: inciderà sulle tariffe di tutti”
“Nel silenzio generale, il 28 marzo si terrà la conferenza dei servizi per decidere il destino dell’impianto per pannolini usati“. A ricordarlo sono i comitati ambientali della Piana, che continuano a dire no all’impianto di Salanetti.
“Fino ad oggi eravamo sbalorditi per l’insostenibilità ambientale del progetto, a causa della prossimità immediata delle case, la presenza di un alto rischio idrico nell’area e i numerosi dubbi su odori, rumori, aumento dei biossidi di azoto e polveri sottili evidenziati da noi, ma, cosa più importante, dallo stesso documento redatto dall’Arpat. Ora che abbiamo ottenuto i documenti presentati da Retiambiente, siamo invece scioccati per la sua ulteriore insostenibilità economica. Salta subito all’occhio che i costi dell’impianto continuano ad aumentare e all’aumento di oltre 4 milioni di euro deciso a luglio si aggiunge un altro milione e mezzo, come evidenziato nel prospetto attuale; e la costruzione non è ancora iniziata. Guardando poi l’abbozzo dei costi operativi, vediamo che questi ammontano a quasi 3 milioni di euro all’anno. Contrapposti ai ricavi che non raggiungono il milione”.
“Senza contare che i costi da attribuire al conto economico appaiono incompleti di molte voci, che in seguito dettaglieremo, mentre i ricavi sembrano basarsi solo sulla speranza di piazzare il materiale recuperato, dal momento che non viene fatto alcun riferimento alle aziende che dovrebbero garantirne l’acquisto nel tempo – proseguono i comitati – Stesso problema che ha portato alla chiusura e smantellamento dell’azienda capostipite di Treviso. Ha senso quindi investire oltre 20 milioni di euro, bruciare enormi quantità di combustibile fossile, sprecare cifre folli ogni anno per aumentare di 1% forse la raccolta differenziata? Non capiamo come la Regione possa ignorare queste evidenze, ma ancor più siamo sorpresi dal silenzio delle amministrazioni di Lucca e Viareggio che, anche se immuni dagli odori e rumori, perché distanti, non potranno dire lo stesso per le gravi ripercussioni tariffarie a cui i loro cittadini saranno esposti se l’impianto entrerà in funzione”.
2025-03-21 22:36:00