
Non solo Lucca, alla Marcia per la vita che si svolge annualmente, sempre più ricca e piena di gioia, ma quest’anno con un “evento in più”: è stato appena eletto Papa Gregorio XIV ed è l’anno del Giubileo. Per tutti, la marcia è una tripla celebrazione ma anche una grande sfida per la difesa dell’umanità.
Più di 10.000 persone hanno percorso le strade della capitale per inviare un messaggio forte: la vita deve essere sempre difesa, dal concepimento alla morte naturale. Questo messaggio è più attuale che mai, dato che la Regione Toscana ha approvato il 11 febbraio di quest’anno, una legge che legittima il suicidio assistito.
La manifestazione si è svolta regolarmente nonostante le proteste di una decina di femministe che lungo il percorso hanno srotolato uno striscione con scritto “prima o poi abortiremo anche voi” e hanno intonato cori inneggiando di “dare fuoco ai pro-vita e alle loro sedi”.
Dal palco dei Fori Imperiali è stato salutato il nuovo Pontefice, ricordando la sua partecipazione personale alla marcia per la vita in Perù, ed è stato ribadito lo stop all’aborto in tutte le sue forme. L’aborto – ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, portavoce della manifestazione – è sempre la soppressione di una vita innocente che non può mai essere considerata un progresso civile. Il popolo della vita chiede l’abolizione dell’aborto legale e la destinazione di fondi pubblici per prevenire qualsiasi aborto causato da povertà, solitudine o pressione sociale. È fondamentale anche il sostegno alle realtà che salvano due vite ogni giorno, quella della madre e quella del figlio, come i Centri di Aiuto alla Vita.
È stato denunciato con forza la diffusione della pillola abortiva RU486, definita “disumana, pericolosa e violenta. L’aborto chimico, che lascia la donna nella solitudine e nel dolore fisico e psicologico, senza un adeguato monitoraggio medico, deve essere fermato”. La Manifestazione ha richiesto «l’immediata abolizione della circolare Speranza del 13 agosto 2020 e il divieto totale dell’aborto “fai da te” in tutte le sue forme», ha aggiunto Ruiu.
Poi è stato espresso un rifiuto assoluto di qualsiasi forma di fecondazione artificiale. “La vita – ha affermato Massimo Gandolfini, portavoce della Manifestazione – non si crea né si manipola in laboratorio. La vita umana non è un prodotto, non è oggetto di mercato, non è un diritto da soddisfare, ma un dono da accettare e custodire“. Infine, è stato lanciato un grido contro eutanasia e suicidio assistito. «Nessuno – ha aggiunto Gandolfini – dovrebbe essere indotto a pensare che la morte sia una soluzione.Il popolo della vita chiede un’effettiva rete nazionale di Cure Palliative, gratuite e accessibili a tutti, come previsto dalla Legge 38 del 2010, per eliminare il dolore, non il sofferente“.
La Manifestazione “Scegliamo la Vita “ha rappresentato, ancora una volta, la voce della maggioranza silenziosa del nostro Paese,una voce che chiede politiche concrete per la protezione della vita e della famiglia naturale».
2025-05-13 19:38:00
