

“Un tempo si prestava attenzione alla pubblicazione precisa e corretta delle delibere esecutive all’albo pretorio, anche se dichiarate immediatamente eseguibili. Una delibera approvata dalla giunta di Capannori il 18 marzo 2025, non sarebbe stata pubblicata fino al 6 di maggio, considerando inoltre che riguarda i concerti in piazza, che si sono già svolti il 30 aprile, 1 maggio e 2 maggio. Ma Capannori sembra ormai una sorta di Stato libero, dove tutto è sempre possibile…”. Questa è l’opinione del consigliere di Capannori Cambia, Paolo Rontani.
“Così, quasi due mesi dopo le decisioni prese – spiega Rontani – i cittadini di Capannori possono finalmente sapere, leggendo la delibera 93, che i costi impegnati per questo evento ammontano a 180mila euro. Con sponsorizzazioni offerte da aziende che lavorano per il Comune di Capannori pari a… 4800 euro più Iva, l’intero importo è interamente coperto dai fondi nel bilancio 2025. Negli ultimi anni, i costi dell’ormai noto concerto del Primo maggio, definito nella delibera “un segno della volontà dei cittadini di condividere…un messaggio comune di consapevolezza e visione dei diritti fondamentali” (?!) sono quasi raddoppiati. Così come i problemi irrisolti del territorio, di cui, insieme al mio gruppo, stiamo costantemente cercando di mettere in luce la gravità. Per questo motivo interveniamo anche in Consiglio, sui pericoli delle strade lasciate in stato di degrado, sui lavori pubblici che non procedono o che vanno male, su una piscina comunale con una struttura soggetta a vulnerabilità sismica, su interventi pubblicizzati e poi scomparsi (che fine ha fatto il progetto dell’edificio dove trasferire “al più presto” la sede e i mezzi per i manutentori e lo stesso archivio comunale, attualmente invaso da topi e umidità?)”.
“Nel frattempo va bene che spendiamo 180mila euro per feste e divertimenti – dice Rontani – una cifra esattamente doppia rispetto ai 90mila euro, dichiarati affrettatamente tre giorni fa dall’assessore Francesconi per i lavori al cimitero di San Ginese (interessato da frane dal 23 marzo) come evidenziato da Noi Tv in un servizio-verità su quelle tombe distrutte, trasmesso proprio il 7 maggio (ma l’atto di impegno non c’è). Prima di Pasqua, il Comune di Capannori ha ricevuto una delibera della Corte dei Conti, sezione di controllo per la Toscana, relativa a controlli effettuati sugli rendiconti di gestione 2020 e 2021. Gli articolati contenuti di essa, evidenziano ben due disavanzi non correttamente rilevati dal Comune, equivalenti a -2.036.457,62 di euro per il 2020 e -4.379.885,72 di euro per il 2021 e sono considerati, come afferma la Corte, “espressione di situazioni sottostanti, contrarie ai principi di buona gestione e sostenibilità finanziaria”. Il comune ha 60 giorni di tempo dal 17 aprile, per dimostrare di aver già risolto tutto nel rendiconto 2024 o per adottare le scelte di autofinanziamento che la legge gli impone per rimediare. Signor sindaco, continuiamo a procedere con costose feste in piazza o ci prepariamo al crollo in aula?“.
2025-05-14 19:47:00