È il R.U. (Responsabile Unico) del settore giovanile. Carica, conferitagli dal Presidente, Roberto Biagioli, con la fiducia molto forte in questo signore di carattere forte e pure spigoloso. Massimo Porcari è il primo a riconoscere che i suoi metodi potrebbero non essere sempre accettati da tutti “ma afferma tutto ciò che faccio, come sempre, è solo per il bene dell’Orvietana”.
È stato così per quasi quarant’anni, dal 1987, quando è entrato nell’azienda, il suo primo incarico come segretario del settore giovanile. Ora, con l’Orvietana piena di importanti titoli regionali, può considerare quasi completa la sua missione. Avrebbe rimosso “quasi”, o almeno così afferma, ma non poteva rifiutare una precisa richiesta del presidente: “Quest’anno, il Torneo Frustalupi avrebbe celebrato il suo trentesimo anniversario. Io e Biagioli abbiamo deciso di non farlo, dopo aver verificato le difficoltà che avrebbero impedito l’organizzazione di un evento di qualità. Ci impegneremo per una grande edizione il prossimo anno, contando su strutture rinnovate come il nuovo sintetico dell’Oscar Achilli. La questione ha sollevato una polemica politica, non so se per legittimo interesse o per il solito gioco delle parti. Ripeto, tuttavia, che è stata l’Orvietana a decidere”.
Il fervore dei politici era altrettanto grande nel complimentarsi per i successi regionali dei vostri ragazzi? :
“Assolutamente no. Le congratulazioni sono arrivate e tante, tutte da fuori, i cui toni confermano che, in questo momento, il nostro club è considerato un punto di riferimento per il settore giovanile con gli addetti ai lavori che lo ritengono il migliore dell’Umbria”.
In effetti, le classifiche parlano chiaro con l’Orvietana prima o al massimo seconda. Una maggioranza bulgara, come si usava dire una volta, merito del lavoro e della svolta decisiva del Presidente, della quale Porcari riconosce di avere un certo merito:
“Negli anni ne abbiamo parlato e riparlato. Con un settore giovanile solo di supporto alla prima squadra, una piccola società come la nostra avrebbe perso l’ossigeno necessario per continuare e crescere”.
Tra l’altro, il presidente rivendica l’abbattimento di quella barriera, forse trasparente ma invalicabile per molti anni, che ha portato all’unificazione tra la prima squadra e il settore giovanile:
“Certo, ed è una diretta conseguenza positiva di quello che dicevo prima”.
In quarant’anni ne hai viste e sentite di cose. È stato facile o c’è stato qualche cambiamento che ha permesso che ciò avvenisse? “C’è stato solo un cambiamento nel modo di uniformare l’appeal del settore giovanile a quello della prima squadra, sicuramente più attraente”.
Lo staff tecnico, Capretti, Rizzolo, Zenga, come si inseriscono in tutto questo?
“Rizzolo, che non conoscevo, era già su questa lunghezza d’onda, così come Zenga, con noi da sempre. Severino, immagino a causa di esperienze precedenti in altri ambiti, inizialmente era un po’ incerto e più orientato al tutto e subito, voglio dire ragazzi provenienti da fuori con più esperienza. Ora, consapevole del contesto in cui si muove l’Orvietana, è sulla nostra stessa linea”.
Massimo, voi vincete i campionati, la serie D si afferma nel concorso dei 50.000 € (Giovani D valore), una gradita sorpresa sono arrivati i play-off. Il presidente, per il settore giovanile, continua a sciogliere i lacci della borsa. Cosa volete di più?
“Tu sai meglio di me che non bisogna mai riposare sugli allori. Dobbiamo migliorare l’organizzazione e alcune cose sul lato tecnico. Abbiamo sei minibus che coprono un bacino di utenza che, date le richieste che riceviamo e l’afflusso massiccio agli stage che stiamo attualmente svolgendo, potrebbe espandersi e diventare più impegnativo. Non possiamo trovarci impreparati quando riprenderanno le attività. Stiamo lavorando sul tema degli allenatori ma non posso ancora anticipare nulla. Abbiamo la squadra Under 17 ancora impegnata nelle finali nazionali e chissà che non ci riservino altre sorprese”. (Roberto Pace)
Correlato
2025-05-21 09:06:00