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Stefano Grassi in tribunale per salvare il calcio professionistico a Lucca

Incrociamo le dita, perché, oggi, in un’aula del tribunale di Via Galli Tassi, il futuro del calcio professionistico a Lucca potrebbe essere deciso, dopo che la squadra ha garantito la sua permanenza in “C” sul campo. Molte, se non tutte, le speranze di salvezza della vecchia Pantera, che compirà 120 anni Domenica 25 Maggio, sono riposte in Stefano Grassi, lucchese DOC, proprietario della società “Affida” che ha presentato al tribunale, nei giorni scorsi, una manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisto della Lucchese.

Si parla di cauto ottimismo tra coloro vicini all’imprenditore lucchese e all’amministrazione comunale, nonostante i tempi per evitare il quarto fallimento siano molto stretti e complicati. Ma c’è una certezza: Stefano Grassi sarà in tribunale questa mattina per presentare il suo progetto di risanamento del club. A questo punto, è utile ricordare i passi da seguire.

Prima della fine del mese, gli stipendi netti ai tesserati da novembre ad aprile dovranno essere pagati, per un importo totale di circa un milione di euro; nei giorni successivi, saranno necessari altri 400mila euro per saldare le indennità di marzo e aprile; quindi, entro il 6 giugno, dovrà essere presentata alla Lega una fideiussione bancaria o assicurativa di 700mila euro, più un pagamento in contanti di 50mila euro, oltre a una serie di documenti essenziali per ottenere la licenza nazionale, inclusa l’utilizzazione del “Porta Elisa” (dove il Comune sta progettando le nuove torri faro, per le quali sarà necessario chiedere una deroga alla Lega, poiché non dovrebbero essere pronte per l’inizio del campionato. Oltre a tutti questi pagamenti (impegno complessivo di circa 2 milioni di euro), nel piano di recupero preparato da Stefano Grassi, con il consiglio dello studio Grassani di Firenze, c’è naturalmente la parte relativa alla rateizzazione dei debiti con l’erario e quelli con i fornitori. Il fatto che il proprietario di “Affida” abbia deciso di presentarsi al giudice Ricotti significa molte cose, a nostro parere.

Stefano Grassi è una persona seria e vuole provare a salvare la società; la seconda è che dovrebbe aver ricevuto assicurazioni che, in un secondo momento, il fondo del Bahrein entrerà in scena; la terza è che il Comune è pronto a sostenerlo, cercando di coinvolgere il mondo imprenditoriale locale nel progetto di rilancio del club.

Emiliano Pellegrini

2025-05-21 08:43:00