
Lucca celebra uno dei suoi locali più amati. Il rinomato e apprezzato ristorante Giulio in Pelleria raggiunge l’importante traguardo degli 80 anni.
Un posto leggendario che ha arricchito la città e che è riuscito a conquistare il cuore di generazioni di persone, addirittura oltre i confini italiani. Un fascino che non scolora nemmeno per coloro che, dopo averlo frequentato da bambini, continuano a frequentarlo da adulti.
La signora Marilina Sari, attuale proprietaria in via delle Conce al numero civico 45 del Giulio in Pelleria, ci ha accolto nei suoi locali proprio alla comparsa dei primi clienti per il pranzo e con grande gentilezza e disponibilità ci ha narrato in modo coinvolgente come è nato e si è sviluppato il locale nel corso di tutti questi anni.
“La storia di Giulio in Pelleria – racconta la signora Marilina – inizia 80 anni fa con Giulio e Renata Ferroni, i miei nonni. Il locale, aperto nel Dopoguerra nella vecchia sede di via San Tommaso, prese il nome di mio nonno. Inizialmente era un bar di quartiere dove già dagli anni Cinquanta diventò un luogo d’incontro per molti che volevano guardare la televisione. Poi i miei nonni iniziarono a cucinare, visto che era un punto d’incontro per gli spazzini. Loro svolgevano un lavoro molto pesante e a una certa ora portavano la loro colazione. Poi anche mia nonna iniziò a servire loro cibo come formaggio, acciughe o baccalà marinato. Ma anche altri piatti semplici e della cucina povera come il farro. Mio padre Paolo, che iniziò a lavorare con Giulio negli anni Sessanta per aiutare i miei nonni in cucina, fu tra i primi a Lucca a proporre il farro. Infatti, i miei nonni provenivano da Capannori e Porcari, in campagna, dove avevano il farro e decidono di introdurlo nel ristorante con piatti gustosi e genuini come i tortelli lucchesi o il baccalà con i porri alla livornese. Mio nonno inoltre cucinava anche il cacciucco”.
Il padre di Marilina, l’indimenticabile Paolo Sari che scomparve esattamente dieci anni fa all’età di 78 anni, vive ancora oggi nei cuori di molte persone. Un pezzo del cuore di Lucca che con il suo impegno nel lavoro e la sua cortesia ha contribuito non solo a far conoscere diverse ricette e specialità della cucina lucchese, ma anche a far conoscere la stessa Lucca oltreoceano. Sua moglie Emilietta, che ha lavorato nel locale fino al 2020 ed ora è pensionata a 82 anni, ha sempre avuto un ruolo molto importante. “Mio padre Paolo – rivela la signora Marilina – era il genero di mio nonno Giulio. Aveva sposato la figlia Emilietta che è stata la sua compagna per 58 anni e che ha dato a lui mia sorella Michela. Insieme a mio zio Giampiero Ferroni e sua moglie Olanda, a partire dai primi anni Settanta con il pensionamento dei miei nonni, formarono la nuova società di Giulio in Pelleria. I miei nonni decisero di ritirarsi costruendo una villetta nella campagna di allora, San Vito, lasciando spazio a nuove forze”.

Durante gli anni Settanta, il locale ha avuto una vera e propria svolta. “I miei genitori – racconta Marilina Sari – mi hanno sempre detto che in quegli anni venne pubblicato un articolo sul New York Times e da quel momento in poi il numero di clienti ha continuato a crescere e la reputazione del locale ha raggiunto grande notorietà. Tra le molte celebrità dello spettacolo che sono venute a mangiare al Giulio in Pelleria, ne ricordiamo alcuni, perché in passato non era come ora e non era sempre disponibile una macchina fotografica. Tra le celebrità che hanno visitato il locale, ci ricordiamo di Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Laura Antonelli, Giorgio Gaber con Ombretta Colli, Milva, Ornella Vanoni, Eleonora Giorgi con il suo secondo marito Massimo Ciavarro, Ugo Tognazzi, Alberto Tomba, un giovane e poi più anziano Francesco Guccini, Gigi Proietti, Diego Abatantuono e il maestro Riccardo Muti. Ma c’è stata anche Karen Grassle, protagonista della serie televisiva La casa nella Prateria, che interpretava Caroline Ingalls, ovvero la madre dei personaggi principali, che ho avuto il piacere di ospitare tra questi tavoli. Vorrei ricordare anche Chiara Mastroianni che possiede una casa sulle colline lucchesi ed è tornata a mangiare da noi.È stato molto emozionante scoprire che tra i numeri conservati che le aveva lasciato suo padre Marcello c’era anche il nostro di Giulio in Pelleria. Sono riconoscimenti che toccano il cuore e premiano il nostro lavoro”.

Una delle tappe fondamentali della storia di Giulio in Pelleria è stata nel 1991 quando Paolo Sari trasferì il ristorante, con l’aiuto del suo cognato Giampiero, all’attuale sede di via delle Conce. Infine, dal 2004 Marilina Sari, dopo un anno di lavori di restauro del locale, ha condotto il ristorante nel futuro prima assieme ai suoi genitori e poi da sola con grande impegno e successo.
“Nel 2003 i miei zii Giampiero e Olanda sono andati in pensione. Tanti fattori hanno favorito positivamente il Giulio in Pelleria. Sicuramente il fatto che sin da bambina sono stata immersa nell’atmosfera di questa attività mi ha aiutato. Nonostante per un periodo avessi fatto altro, ho sempre cercato di dare una mano qui. Un segreto è stato sicuramente quello di continuare a proporre piatti tipici e amati della tradizione lucchese come la zuppa di farro, la farinata, i tortelli, il buccellato e la torta d’erbe. Mantenendo il mio atteggiamento positivo – conclude Sari – intendo continuare a dare il benvenuto all’interno delle sale o nel nostro bel giardino sotto le mura a tutti i clienti, tra cui molti stranieri, che continuano a premiarci sempre di più”.
2025-05-25 12:25:00