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L’associazione Amici di BarsantieMatteucci vuole promuovere “Lucca, città del motore”

Un sogno a lungo atteso che finalmente diventa realtà? Vedremo. Per il momento ci limiteremo a descrivere l’evento di sabato 7 giugno. Il simposio parte con un titolo ambizioso: “L’idrogeno, gas leggero e pulito”. L’obiettivo era spiegare, e devo dire con successo considerando la presenza di relatori di altissimo livello invitati davanti a un pubblico numeroso, che eccellenze lucchesi come Barsanti e Matteucci o Vincenzo Lunardi si sono distinti globalmente per i loro studi su un gas che, data la sua leggerezza, può “galleggiare” nell’aria e far volare chi lo imprigiona, magari in un pallone, o fornire energia meccanica con vari dispositivi sconosciuti all’epoca e ora banali motori a scoppio. E qui un commento è d’obbligo: anche i membri fondatori e non dell’associazione Amici di Barsanti e Matteucci hanno messo del loro, magari imprigionando i loro sogni in un guscio di idee per volare e far volare alto la loro città: Lucca. Eh sì, stiamo parlando di sogni importanti per Lucca, che crediamo siano condivisibili da tutti, o quasi. Un grande museo tecnologico che raccolga nel suo guscio le scoperte, invenzioni e molto altro più varie ed importanti, tra cui la più importante che ha cambiato la storia del mondo: il motore a scoppio. “Lucca città del motore”, questo dovrebbe essere lo slogan globale a confermare, senza ombra di dubbio, che tutto parte da Lucca e dai suoi due geni: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. E grazie anche al grande lavoro di ricerca svolto da un genio altrettanto delle nostre parti: il prof. Giacomo Ricci. Un lavoro di anni che ha portato Lucca a vedersi riconosciuta storicamente l’invenzione del motore a scoppio di Barsanti e Matteucci da parte, sentite sentite, nientemeno che i tedeschi. Il lavoro continua per il prof. anche il giorno di sabato 7 giugno. Inizia presto al mattino nei giorni precedenti i tanti eventi organizzati dagli amici e appassionati di motori ma, nel nostro caso, soprattutto la mattina stessa del convegno del 7 giugno. Il prof, come si può vedere, non si tira mai indietro, nemmeno in compiti che spetterebbero ad altri comuni mortali! E mentre qualcuno lavora, altri divorano un panino in attesa di dare una mano, però convinti del loro impegno gratuito per una giusta causa, quella di promuovere la loro città e gli illustri personaggi lucchesi. Sicuri che prima o poi, perseverando nel modo più filantropico possibile, i risultati arriveranno. Un giorno potranno dire: c’ero anche io! E dopo i primi preparativi e l’arrivo da Firenze del solo modello operante del motore a scoppio di Barsanti e Matteucci, il convegno ha inizio. Saluti e ringraziamenti da un socio fondatore dell’associazione Amici di Barsanti e Matteucci sono andati prima di tutto agli amici fiorentini del gruppo BM del Cmef che hanno curato la costruzione di un motore funzionante secondo il progetto del 1853 senza i quali Lucca non avrebbe potuto “risentire” dopo quasi due secoli quel rumore che i due geni lucchesi provocarono alla prima accensione del motore a scoppio tanti lustri fa. I ringraziamenti sono andati anche agli instancabili amici del Vespa Club di Lucca, un aiuto prezioso in tutte le manifestazioni senza i quali sarebbe stato difficile organizzarle. Ringraziamenti naturalmente ai relatori di altissimo livello che hanno arricchito culturalmente l’evento ma un ringraziamento particolare al presidente onorario dell’associazione Prof. Giacomo Ricci. Senza il suo prezioso lavoro di ricerca forse Barsanti e Matteucci sarebbero passati inosservati e questa associazione come altre realtà non sarebbero nemmeno esistite.
Un ringraziamento speciale è andato anche al primo cittadino di Lucca, Mario Pardini, che da sempre riesce a ritagliare del tempo dai suoi numerosi impegni per seguire questa “associazione sognatrice” che puntualmente ad ogni occasione esprime il suo desiderio e rinnova il suo sogno: creare un museo. La giornata di studio è proseguita con i saluti del sindaco, che ha confermato, se ce ne fosse bisogno, il suo impegno e quello dell’amministrazione, per trovare un luogo adatto che possa ospitare un museo che raccolga tutti i cimeli e gli scritti di luminari lucchesi in campo tecnologico e in vari settori di studio e invenzioni, così che a breve Lucca possa vantare la scritta “Città del Motore”.
La conferenza, nel silenzio totale di un numeroso pubblico molto interessato ed attento, è proseguita con relatori del Cmef, naturalmente del nostro professore oltre che esperti di idrogeno e studiosi dell'”ospite d’onore del giorno”: Vincenzo Lunardi.
Una pausa a metà della conferenza ha visto l’accensione ripetuta del gioiello realizzato dagli altrettanto appassionati amici fiorentini. Un’accensione emozionante che ha visto il sindaco, come tutti i presenti, attratto dalla meccanica, per quell’epoca inconcepibile, del primo motore o dal suo rumore, descritto in alcuni testi ma non udibile se non per mano degli amici di Firenze. Una pausa intorno a un tavolo con specialità lucchesi non guasta mai, poi di nuovo al lavoro con rinnovato interesse fino a tardo pomeriggio. Un vero successo, non poteva essere diversamente, l’appuntamento di sabato 7 giugno. Ideato principalmente dall’infaticabile professore, organizzato dall’associazione amici di Barsanti e Matteucci in una bellissima cornice come quella del Real Collegio di Lucca con tanti amici che per l’occasione, come sempre, espongono quei tesori d’altri tempi come moto, vespe e molto altro. Tutti indiscutibilmente mossi dall’invenzione lucchese, il motore a scoppio. Motore il cui idrogeno, di cui si parla tanto al giorno d’oggi, era l’elemento combustibile che ha mosso la prima “macchina animata” della storia. Pensate quanto erano avanzati nel passato, era solo il lontano 1853.  Giornata importante, dicevamo, quella della conferenza di sabato al Real Collegio di Lucca in cui si è ripercorsa, toccando con mano e ascoltando il motore, l’evoluzione tecnologica nel campo della locomozione e in particolare dell’uso dell’idrogeno. I personaggi lucchesi di cui si è parlato sono di grande attualità in un periodo di transizione energetica in cui ci sono molti dubbi sulle modalità da adottare per questa transizione. Usando l’idrogeno per volare, anche l’associazione Amici di Barsanti e Matteucci ha messo del suo coltivando un sogno e, per favore, “lasciateci sognare”. I sogni spesso si avverano se c’è perseveranza, volontà e impegno da parte di tutti, senza che nessuno remi contro ma tutti assieme facciamo “massa critica” (il prof. fisico nucleare insegna) per esplodere, in senso positivo, nella realizzazione e concretizzazione del sogno stesso. I sogni che, passando per il famoso romanzo di Jules Verne, ci hanno portato anche sulla luna. Per il momento Lucca ha ascoltato di nuovo il rumore del primo motore, con oltre un secolo di ritardo, chissà se un giorno potrà accenderlo quotidianamente nel suo museo. Parafrasando quello che disse il primo uomo ad aver messo piede sul nostro satellite: “Un piccolo passo per un uomo”, nel nostro caso per l’associazione con questa conferenza; “Un grande passo per l’umanità”, sempre nel nostro caso per la città di Lucca, se riuscisse a realizzare il sogno del museo con “Lucca città del Motore”. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, ci sembra che questa volta ci siano tutti i presupposti. Staremo a vedere. 

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2025-06-10 18:41:00