Avviso di rifiuto per l’impianto di Salanetti, Picchi: “C’è qualcosa che non ci convince”

“Molti si stanno chiedendo cosa significhi realmente la notificazione di rifiuto fatta dalla Conferenza regionale dei servizi all’impianto dei pannoloni. Non vogliamo sembrare pessimisti, ma in tutto questo c’è qualcosa che non ci piace”. Questo è ciò che afferma il portavoce dei comitati ambiente della Piana di Lucca, Liano Picchi.

“Come si giustifica questa apparente rigidità dopo un trattamento così particolare concesso a quest’impianto? Escludere valutazione d’impatto ambientale ad un impianto sperimentale, è stato un grande regalo – dice – Concedere una serie infinita di proroghe un altro. Ma arrivare a modificare una legge esistente da decenni per eliminare la distanza minima dai centri abitati, cosa che ne avrebbe impedito la posizione, lascia senza parole. Dopo decine di pagine di specifiche contestazioni mosse da Arpat, Asl, Genio Civile, Comune di Porcari e addirittura lo stesso Comune di Capannori, e infine noi dei comitati, sembrava più che logico che dopo una serie di rinvii fosse arrivato il rifiuto totale”.

“E invece no, ne sono stati dati altri – dice Picchi – altri 10 giorni per chiarire. Ma per chiarire cosa? Che ci sono più punti oscuri di quelli noti … E che significato avranno le prescrizioni che verranno date? Se si scopre una volta costruito che le prescrizioni date non possono essere rispettate, che i cattivi odori non possono essere eliminati, o che dal camino usciranno sostanze pericolose e i terribili Pfas finiranno nei canali circostanti utilizzati per irrigare le colture, cosa faremo? Si dirà ai cittadini di sopportare? O si smantellerà, gettando al vento decine di milioni di euro come è già accaduto con l’impianto dell’Italcarta o quello del Pollino? I tecnici e i politici della Regione Toscana non ricordano niente di San Donnino? Forse troppo lontano nel tempo? Provi a ricordare allora l’attuale disastro ecologico del Keu”.