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Da Rontani (Capannori Cambia) critiche sull’affidamento delle indagini demoscopiche

“Dopo aver controllato i documenti pubblicati sull’albo pretorio online, ho notato che con la determina 825 del 27 giugno 2025, il direttore del Settore servizi al cittadino ha approvato e aderito a un accordo quadro della durata massima di cinque anni e il suo primo contratto applicativo con impegno di spesa, relativi all’attuazione di un servizio di indagini demoscopiche quali-quantitative. Tutto ciò, con affidamento diretto all’operatore economico Demopoli,Istituto nazionale di ricerca(con sede in Sicilia) per un costo totale di 137.862 euro più Iva e uno di 19.520 euro Iva inclusa. Quest’ultimo sarà il costo da liquidare per un servizio di indagini demoscopiche che saranno effettuate all’interno del Progetto Capannori, città quadrifoglio, con obbligo di pagamento entro dicembre 2025. Mi sembra strano che, in tutto il documento, nonostante venga sottolineato come l’Istituto Demopoli sia rinomato per la sua esperienza nel settore, non viene menzionata la determina 1149 del 21 settembre 2023 (redatta dallo stesso dirigente) in cui veniva affidato a Demopoli, un altro servizio di customer satisfaction e di indagini demoscopiche nel contesto delle attività relative al bicentenario della Città di Capannori”.

“Inoltre, come si può leggere a pagina 6 della determina 825 del 2025 – riferisce il consigliere di Capannori – si legge letteralmente: “Considerando che si rispetta l’obbligo di rotazione ai sensi dell’articolo 49 del decreto legislativo 36/2023 perchè l’operatore economico non ha avuto contratti con lo stesso Cpv da parte di questa amministrazione negli ultimi cinque anni”. L’obbligo di rotazione serve a garantire una concorrenza equa e trasparente tra gli operatori, ma l’articolo di legge, citato a riprova che tutto è in ordine, non menziona affatto nessun contratto da parte dell’amministrazione negli ultimi cinque anni né cita alcun Cpv. Anzi, il comma 2 stabilisce che “ È proibito l’affidamento o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due affidamenti consecutivi riguardano la stessa categoria merceologica, o la stessa categoria di opere o lo stesso settore di servizi. In merito al Cpv (Common procurement vocabulary) ha un valore meramente statistico ed è un sistema unico Europeo di classificazione delle attività, utilizzato per descrivere l’oggetto dei contratti da affidare e fornisce quindi un riferimento comune in tutte le lingue dell’Unione Europea. Ribadisco, l’articolo 49 non lo menziona affatto, parla invece di stesso settore di servizi. Il Rup e il dirigente, con queste informazioni, volevano creare una giustificazione della regolarità, avrebbero dovuto riferirsi a qualcosa di più affidabile, non certo citare, come prova, un articolo di legge molto stringente che, mi sembra, imporrebbe proprio l’obbligo di rotazione dell’operatore in questa circostanza”.

“Posso dimostrare che il servizio affidato a Demopoli nel 2023 per 41.821,60 Iva inclusa, non rientra nello stesso settore di servizi (indagini demoscopiche quali-quantitative) di quello chiamato nello stesso modo nell’oggetto, affidato con la determina 825 del 2025 e questa volta per ben 5 anni e con un costo molto più alto?”, conclude Rontani.

2025-07-09 20:39:00