
“È noioso, per non dire ridicolo, l’approccio di Fornaciari, che da un lato sostiene di lottare contro RetiAmbiente, Regione Toscana e Comune di Capannori sull’impianto di Salanetti, e, dall’altro, in connivenza con Del Chiaro, risulta primo firmatario del documento politico in supporto della ricandidatura di Eugenio Giani alla presidenza della Regione. La credibilità di un’amministrazione si basa sulle azioni concrete, non sulle dichiarazioni altezzose e prive di fondamento”. Questa è la risposta di Barbara Pisani, capogruppo in consiglio comunale de La Porcari che Vogliamo alla recente controversia tra Fornaciari e Del Chiaro sull’impianto a Salanetti.
“Ricordo che Fornaciari era colui che si vantava di aver rinnegato la tessera del partito, solo per poi correre a confermare il sostegno non appena il PD lo chiamava – continua Pisani – Lo abbiamo già detto molte volte: l’amministrazione di Porcari aveva i mezzi per impedire la realizzazione dell’impianto, ma non ha mai voluto utilizzarli, o lo ha fatto deliberatamente troppo tardi. Ora, che siamo “alle porte coi sassi” Fornaciari si strappa le vesti ripetendo argomentazioni ben note a tutti, ma che, per un bel po’ di tempo, sembra che il Comune di Capannori e la Regione abbiano considerato superabili”.
Continua la consigliera Barbara Pisani “È sconcertante vedere due sindaci, che invece di lottare per proteggere la salute dei propri cittadini, si piegano alle logiche del partito solo perché questo permette loro di mantenere il potere. È grave che il sindaco di Capannori sia in grado di mentire in modo così sfacciato ai capannoresi, promuovendo un impianto che altri, e non certo lui, hanno deciso che “deve essere fatto”. Fatevene una ragione, le tariffe della Tari aumenteranno e l’impianto non solo non funzionerà, ma sarà pagato interamente dai cittadini. È grave che il sindaco di Porcari, ora, continua a dichiararsi contrario, e allo stesso tempo supporta chi vuole realizzare quell’impianto a tutti i costi, sopra le teste dei porcaresi. Se fossero sindaci capaci e soprattutto liberi, non ci sarebbe stato spazio per un impianto sperimentale senza garanzie di alcun tipo come quello in questione, né a Salanetti né in qualsiasi altra parte della Piana. Ma purtroppo non è così”.
Conclude il capogruppo de La Porcari che Vogliamo: “È stato detto e scritto tutto ciò che non funziona di questo progetto: vicinanza alle case, pericolo idraulico, scarichi contenenti Pfas, aumento del traffico pesante, aumento del rumore, delle emissioni e dei cattivi odori, cellulosa e plastica riciclata non commerciabili, insostenibilità finanziaria del progetto… Da noi, dai comitati ambientali, dai singoli cittadini, da Asl e da Arpat. Saremmo più che felici di sbagliarci, ma temiamo che di tutto questo non si terrà conto nella conferenza dei servizi del 14 luglio prossimo, se non per condizionare l’autorizzazione a un lungo elenco di prescrizioni. Esattamente come è stato fatto per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale. Ci sono troppi interessi in gioco. E quindi le schermaglie tra i nostri cari sindaci finiranno “a tarallucci e vino” e noi cittadini ci ritroveremo con un territorio più inquinato e un impianto inutile e dannoso da pagare”.
2025-07-12 21:13:00