La Convenzione di Ramsar riconosce il Lago Sibolla: si unisce all’elenco internazionale delle zone umide

Dopo un processo durato vent’anni, il Lago di Sibolla entra a far parte della lista internazionale delle aree umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar.

Il riconoscimento è stato ottenuto durante la XV Conferenza delle parti contraenti della Convenzione che ha avuto luogo dal 23 al 31 luglio a Zimbabwe Victoria Falls: il segretario generale della Convenzione di Ramsar, Musonda Mumba, ha effettivamente rilasciato l’atto nelle mani dell’ambasciatore italiano a Harare, Umberto Malnati.

“È un enorme piacere – commentano la sindaca Sara D’Ambrosio e l’assessore all’ambiente Daniel Toci -. Siamo di fronte a una data storica che conclude un percorso iniziato due decenni fa per iniziativa del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio. La designazione dell’area Lago di Sibolla, ex lago e padule di Bientina, era arrivata nel 2014 da parte del Ministero dell’Ambiente e oggi, finalmente, l’area viene inserita nella lista di aree umide protette dalla Convenzione di Ramsar, primo vero trattato intergovernativo, risalente al 1971, che si impegna nella gestione sostenibile delle risorse naturali”.

“Un trattato che si dedica a proteggere le zone umide globali come ambito preferito per alcune specie di uccelli acquatici e di piante: la stessa direzione che inseguiamo come amministrazione comunale – continuano la sindaca e l’assessore – con la promozione e la difesa delle molte e rilevanti attività e investimenti realizzati all’interno della Riserva naturale del Lago di Sibolla, grazie anche alla collaborazione e al coinvolgimento di associazioni locali, a cominciare dagli Amici del Padule di Fucecchio per la biodiversità che gestiscono il centro visite. Non si tratta, quindi, solo di riconoscere il patrimonio naturale che possediamo, ma anche di proteggerlo a ogni costo per preservarne la biodiversità e l’importanza dal punto di vista naturalistico”.