


Il Comune di Porcari, come preannunciato, ha deciso di presentare un ricorso al Tar contro la Regione Toscana. L’oggetto del ricorso, notificato il 25 settembre scorso agli enti coinvolti, riguarda l’autorizzazione concessa l’11 agosto scorso a Retiambiente per il controverso impianto di recupero di rifiuti tessili e assorbenti a Salanetti, ubicato a poche centinaia di metri dal centro abitato di Porcari.
Introdotto dall’avvocato Roberto Camero, l’atto mette in risalto sia questioni tecniche e normative, sia le contraddizioni di un progetto considerato insostenibile dal punto di vista economico e ambientale.
“Stiamo parlando di un impianto che non ha un mercato sicuro per i materiali recuperati. Le promesse di intenti e i protocolli d’intesa presentati – spiega l’amministrazione comunale – non garantiscono nulla: non ci sono accordi vincolanti né certezze che quei materiali possano veramente essere venduti nel mercato. Senza un reale percorso di utilizzo, l’impianto rischia di generare rifiuti che rimarranno tali, da smaltire a costi ancora più alti”.
Secondo Porcari, anche il piano finanziario sembrerebbe fragile e senza garanzie. La stessa Arpat avrebbe evidenziato incongruenze e mancanza di certezze. “Costruire un impianto senza la sicurezza di poter vendere i prodotti che genera – aggiunge l’amministrazione – significa impegnare risorse pubbliche
2025-10-01 17:37:00