
A Lucca Comics & Games 2025, Matt e Ross Duffer, insieme a Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin e Noah Schnapp, hanno presentato la quinta ed ultima stagione della serie di culto Netflix. I creatori: “Sapevamo come sarebbe finita già sette anni fa”.
Il Sottosopra ha raggiunto Lucca. Al Lucca Comics & Games, nel cuore della città toscana, Stranger Things ha celebrato la sua conclusione con un evento che ha fatto tremare il Teatro del Giglio e la centrale Piazza San Michele, dove un gigantesco Vecna ha accolto i fan nel padiglione dedicato al mondo di Hawkins. L’ultima stagione della serie soprannaturale sarà composta da otto episodi: i primi quattro saranno disponibili su Netflix il 27 novembre, seguiti dal Volume 2 il 26 dicembre e dal grandioso finale di due ore alla notte di Capodanno. Intanto sul palco, davanti a una folla gremita, i creatori Matt e Ross Duffer e gli attori protagonisti Finn Wolfhard (Mike), Gaten Matarazzo (Dustin), Caleb McLaughlin (Lucas) e Noah Schnapp (Will) hanno ripercorso dieci anni di avventure, condividendo con il pubblico le loro emozioni e svelando alcuni dettagli (sebbene pochi) sul capitolo conclusivo tanto atteso.
Stranger Things 5, i Duffer: “Conosciamo il finale da 7 anni”
“Sapevamo come sarebbe finita la serie già sei o sette anni fa”, ha detto Matt Duffer durante l’incontro teatrale. “Abbiamo iniziato a lavorare sulla quinta stagione partendo dagli ultimi quaranta minuti dell’episodio finale, perché se quella parte non fosse stata perfetta, tutto il resto non avrebbe funzionato”, ha spiegato. Il fratello Ross ha aggiunto: “Scrivere la fine è stato come dire addio. Non si tratta solo di chiudere una storia, ma di concludere un viaggio collettivo. L’ultimo episodio riflette le emozioni di tutti noi, ed è quello che speriamo arrivi al pubblico”.

La trama e le anticipazioni dell’ultima stagione: Gli ultimi giorni a Hawkins
Ambientata nell’autunno del 1987, l’ultima stagione inizierà con Hawkins sotto assedio da una nuova minaccia, mentre il governo impone la quarantena e Undici si nasconde nuovamente. “È la battaglia finale e sarà anche la più personale di sempre”, hanno promesso i creatori. Gli attori hanno poi parlato del loro percorso personale e artistico nelle cinque stagioni. “Mike è cresciuto come tutti gli adolescenti, ma in circostanze strane e inquietanti. È un’evoluzione che riflette le nostre vite reali. Nella quinta stagione, il suo obiettivo è mantenere unito il gruppo, essere un vero leader”, ha detto Finn Wolfhard. Gaten Matarazzo, che interpreta l’astuto e coraggioso Dustin, ha aggiunto: “I Duffer sono stati così gentili da scrivere nuove sfide per me. È stato stimolante ma anche un po’ spaventoso. Credo di dare il meglio quando mi sento sotto pressione. In questa stagione, tutti noi affrontiamo dolore e perdita, e per la prima volta ci sentiamo veramente persi e spaventati”.
Per Caleb McLaughlin, l’arco narrativo di Lucas arriva a una conclusione completa: “All’inizio era sulla difensiva, scettico, ma ora è diventato un ragazzo più sensibile e maturo, anche grazie a Max. Nella quinta stagione si chiude il cerchio del suo percorso. Il Sottosopra, in fondo, rappresenta i nostri demoni interiori: affrontarli è ciò che ci rende più forti“. Noah Schnapp ha poi parlato del viaggio interiore di Will Byers, un personaggio sempre complesso da interpretare: “Ho amato interpretare Will, che è cresciuto molto, affrontando vari traumi. Non è definito da un solo dolore, ma da molte battaglie. Nell’ultima stagione trova la sua voce e capisce che va bene essere se stessi. È la cosa più bella del suo viaggio”.
I ricordi più forti dal set
Con la fine all’orizzonte, il cast non ha potuto evitare un momento di nostalgia. “La prima scena nella cantina, con Dungeons & Dragons, ha definito tutto”, ha ricordato Matarazzo. “Eravamo un gruppo di ragazzini rumorosi, pensavamo che la troupe ci odiasse, ma quella scena ha cambiato le nostre vite”, ha aggiunto. Finn Wolfhard ha condiviso un ricordo particolare: “L’ultima scena girata insieme è stata la cosa più intensa e commovente che abbia mai vissuto”.
Noah Schnapp ha voluto ringraziare Winona Ryder per il suo sostegno durante gli anni di riprese: “La prima volta che dovevo piangere in una scena le ho scritto per chiedere aiuto. Mi ha invitato nel suo camper e mi ha spiegato come trovare la mia vulnerabilità”. Per i fratelli Duffer, i momenti più indimenticabili sono stati il primo e l’ultimo giorno di riprese. “La prima scena con i ragazzi ci ha fatto tornare bambini; l’ultima, invece, ci ha fatto capire che stavamo chiudendo un capitolo della nostra vita”, hanno detto.
Stranger Things non è solo nostalgia
Quando si parla di Stranger Things, il tema degli anni ’80 è inevitabile. Ma per i Duffer, la nostalgia non è mai stata il vero motore della serie. “Non volevamo idealizzare gli anni ’80. Volevamo catturare la sensazione che provavamo da bambini: l’amicizia, la paura, la scoperta di sé“, ha sottolineato Ross. “Abbiamo raccontato storie di outsider dedicate ad altri outsider. Ecco perché la serie ha avuto successo: tratta di valori universali, crescita e accettazione”, ha aggiunto Matt. La fine? “Non è solo la conclusione di una serie, ma la conclusione anche di un capitolo delle nostre vite. Speriamo che i fan sentano tutto l’amore e la malinconia che abbiamo provato noi”, ha concluso Ross Duffer. Da Lucca, ora vi diamo appuntamento a Hawkins, Indiana. L’ultima avventura è vicina.
2025-10-31 17:56:00