
“Le affermazioni del sindaco di Viareggio riguardo alla questione del dimensionamento scolastico delle scuole superiori sono strazianti per la loro approssimazione e incoerenza. Sembrerebbe più impegnato a esprimere rancori personali piuttosto che chiarezza politico-amministrativa. Accusa la Provincia di Lucca di lassismo e subalternità istituzionale sul delicato tema delle fusioni scolastiche quando, in realtà, l’assente principale in tutto questo dibattito sembra essere proprio lui, che ora si pone come difensore del malcontento”. La risposta del presidente della Provincia di Lucca, Marcello Pierucci, che risponde alle critiche del sindaco di Viareggio, non si fa attendere.
“Come ho ripetuto più volte negli ultimi giorni – spiega Pierucci – la Provincia si oppone fortemente a queste fusioni, ma l’unione formale di alcune scuole è il frutto di una politica governativa basata asetticamente sui numeri, secondo criteri che a nostro avviso sono errati e non tengono conto delle diverse realtà territoriali. Ed è proprio su questo che si basa il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato da Regione lunedì scorso contro la fusione di 16 scuole prevista per il 2026-2027 in Toscana. Da parte mia, ritengo che sia necessario e urgente rivedere il quadro normativo in modo da renderlo più rispettoso delle realtà locali”.
Poi Pierucci aggiunge: “Vorrei far notare al sindaco di Viareggio – afferma – ma anche a tutti coloro che seguono da vicino la questione, che è stato proprio il suo Comune a opporsi l’anno scorso alla proposta di unire il liceo Carducci con l’istituto Stagi di Pietrasanta: al di là del provvedimento sospensivo arrivato in seguito, se quella decisione fosse stata portata avanti oggi il liceo classico di Viareggio sarebbe stato salvo e la Versilia avrebbe un’accorpamento in meno e un’autonomia scolastica in più. Oggi il sindaco preferirebbe forse che la Provincia tirasse la palla fuori dal campo e decidesse di farsi commissariare dalla Regione? Questa non sarebbe solo una scelta irrealistica perché le scuole sarebbero comunque accorpate; ma sarebbe anche una scelta altamente negativa, perché nel caso di un esito positivo dell’appello regionale – che ridurrebbe il numero totale di fusioni in Toscana – solo le Province che hannocompletato il processo amministrativo avranno la possibilità di indicare quali scuole salvare in questa circostanza”.
“Nella delibera provinciale, infatti – sostiene Pierucci – è chiaramente specificato che in caso di cambiamento delle condizioni che ora ci costringono a questa scelta che agiamo a malincuore, le prime scuole che saranno ‘salvate’ nella provincia di Lucca saranno quelle della Versilia, cioè lo Stagi di Pietrasanta e il Liceo Carducci di Viareggio”.
Un altro aspetto importante che non riguarda la questione nel merito, ma l’atteggiamento del sindaco di Viareggio. “Si accusa la Provincia, che non ha alcuna responsabilità – prosegue Pierucci – di una legge errata che cerca di fare cassa a danno delle istituzioni scolastiche. La mia presidenza, insediata da poco più di un anno, sta conducendo la battaglia per cambiare le cose e continuerà a farlo al fianco di studenti, insegnanti e sindacati, con uno spirito di responsabilità e realismo. Abbiamo confrontato tutte le parti coinvolte, ascoltando tutte le posizioni: dirigenti scolastici, ufficio scolastico, amministratori, Conferenze zonali, commissioni consiliari, Consulta degli studenti. Mi chiedo: dov’era il sindaco di Viareggio in tutto questo percorso fatto dalla Provincia? Semplicemente non era presente. Non si è mai visto in nessun consesso. Quindi ognuno tragga le proprie conclusioni”.
2025-11-17 20:15:00