
Lucca
L’omelia in occasione della chiusura dell’anno giubilare ha ricordato i principali eventi diocesani accaduti nel 2025 e si è concentrata sulle figure di san Giuseppe e il Venerabile Enrico Bartoletti, capaci di guidare ora che “niente finisce, anzi, tutto continua”
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“Il Giubileo termina ma non finisce niente, anzi, tutto continua. Cerchiamo di essere piccole stelle in grado di guidare, nell’oscurità del mondo, all’incontro con il Signore, donatore della vera speranza”. Con queste parole l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti ha concluso la sua omelia nella Messa di chiusura del Giubileo della speranza celebrata nella cattedrale di San Martino, nel pomeriggio di domenica 28 dicembre. Per l’occasione era presente anche l’arcivescovo emerito Italo Castellani.
Giulietti, nell’omelia ha iniziato ricordando alcuni eventi diocesani di questo Anno Santo. Ha menzionato anche Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone. Poi ha invitato i fedeli a un momento di silenzio perché ognuno ricordasse un momento significativo vissuto quest’anno: “capace di rinfrancare i nostri passi”. Riprendendo la sua omelia ha esordito: “Ma ora che l’evento si chiude, come procediamo?”. La risposta arriva dal riferimento a due figure: San Giuseppe, presente nel Vangelo del giorno, e monsignor Enrico Bartoletti, che la Chiesa di Lucca ha per la prima volta celebrato a livello diocesano come Venerabile.
San Giuseppe: “Egli unisce due caratteristiche apparentemente poco conciliabili – ha detto Giulietti – prima di tutto è un sognatore. Prende le decisioni più importanti ascoltando i propri sogni. Ma è anche un uomo d’azione, non si perde in parole inutili, non ci sono parole di San Giuseppe nel Vangelo. Potremmo definirlo un sognatore pragmatico”.
Poi il Venerabile Enrico Bartoletti: “Nel decreto di venerabilità si sottolinea la sua devozione per la riforma della Chiesa. Una riforma emersa dal Concilio, una riforma portata avanti da lui con i laici, i seminaristi e i preti qui a Lucca e poi nella Chiesa italiana attraverso il suo ruolo di segretario generale della Cei. Uomo della riforma. Avrebbe potuto non farlo. A causa della situazione particolare vissuta a Lucca, delle resistenze incontrate. Eppure a questa strada di riforma Bartoletti ha dedicato le sue migliori energie, intellettuali e spirituali. Cosa ci dice questo? Che se vogliamo procedere nella speranza dobbiamo anche noi investire le nostre energie nella riforma”.
Infine, pensando anche a San Giuseppe, Giulietti invita a “non arrendersi, a non vivere di rassegnazione e rinuncia, di immobilismo. Ma a vivere investendo nel futuro e guardando avanti, per processi che si svolgeranno secondo la volontà di Dio. Solo così possiamo essere piccole stelle in grado di guidare alla speranza”.
Dopo l’omelia, l’arcivescovo ha omaggiato la tomba di Bartoletti, accendendo una lampada e condividendo con tutti i fedeli presenti in cattedrale una preghiera.
2025-12-28 18:52:00