CAPANNORI. Le prime otto telecamere di videosorveglianza saranno attivate da metà ottobre. Tre dei nuovi dispositivi di sicurezza sono già stati installati in piazza Aldo Moro sull’edificio della sede comunale in modo da coprire l’intera piazza su tutti i quattro lati, mentre altri cinque sono in fase di posizionamento nella zona della piscina comunale e sorveglieranno tutto il parcheggio e le zone limitrofe. Ma più avanti saranno installate anche in altre zone.
Si tratta di telecamere ad altissima definizione in grado fare scattare l’allarme soltanto quando si verificano comportamenti insoliti nelle zona videosorvegliate come borseggi, atti di vandalismo o il gesto di rompere un vetro di una macchina. Un sistema dotato di messe a fuoco anche di notte, capaci di fare riprese al buio. Per il Comune. che ha ottenuto 20.000 euro dalla Regione comprendo oltre la metà del costo complessivo di 34.000 euro, dovrà essere un deterrente contro i malintenzionati. Gli “Occhi su Capannori†sono una sorta di “grande fratello†che può riprendere una vasta area, anche se per il momento concentrate in una parte di Capannori centro. Se l’esperimento funzionerà sarà esteso alle altre aree sensibili del territorio. Il nuovo sistema di videosorveglianza è stata illustrato dall’assessore alla sicurezza urbana Lia Miccichè e dal comandante della polizia municipale Iva Pagni. «Siamo di fronte ad un sistema di videosorveglianza innovativo ed efficace che risponde alle necessità dei nostri cittadini – dice l’assessore Miccichè – con questo progetto infatti offriamo soluzioni tecnologiche avanzate per dare risposte concrete al bisogno di sicurezza della nostra comunità . Siamo certi che questo tipo di telecamere ci consentirà di restituire alla collettività spazi importanti per i cittadini, come la piazza del Comune e l’area della piscina comunale, affinchè siano tranquillamente vissuti. È nostra intenzione estendere questo importante progetto anche ad altre luoghi sensibili del nostro territorio».
Gli apparecchi hanno specifiche differenti perché il loro utilizzo è stato calibrato sulle segnalazioni reali da parte dei cittadini alla polizia municipale. Gli occhi elettronici sono programmati per riconoscere i comportamenti insoliti, che fuoriescono dalla norma, attraverso uno zoom rapido sulla situazione sospetta. Poi la polizia municipale tramite un apposito supporto informatico viene avvisata in diretta e visione i filmati, ricostruendo i
fatti e il volto della persona che commette un reato o un’infrazione. Un sistema di videosorveglianza, sempre nella Piana, pur con delle differenze dal punto di vista tecnologico, è presente anche ad Altopascio, Porcari e Montecarlo.
Nicola Nucci
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Fonte: Il Tirreno