PORCARI – L’ex sindaco di Porcari, Alberto Baccini, interviene in merito alla questione sollevata da Italia Nostra sulla Ruga di Porcari.
«Mi sento in dovere di intervenire – dice l’ex primo cittadino – in quanto promotore di quel progetto che tante discussioni ha determinato nel paese.
Le problematiche affrontate sono state molte: dagli avvallamenti ai cedimenti del fondo stradale; dalle porzioni di ‘acciottolato’ completamente mancanti alle tracce di precedenti interventi puntuali di restauro eseguiti con malta cementizia (in quel caso sì, realmente visibili) e poi la mancanza di essenziali protezioni di sicurezza contro la caduta nel vuoto anche là dove vi sono fino a 4 o 5 metri di dislivello».
Per Baccini, quindi, Italia Nostra «vede solo avvallamenti tra i problemi della Ruga e non si accorge, in un’analisi che così si dimostra superficiale e incompleta, di tutte le altre criticità e delle forme di degrado e di dissesto derivate dal tempo e da un uso del manufatto diverso da quanto avessero mai potuto immaginare i porcaresi che al tempo realizzarono la nostra Ruga. Sceglie però di concentrare la propria attenzione sul progetto (autorizzato dalla Soprintendenza come non può evitare di ammettere) e su quegli aspetti discrezionali che non le piacciono».
L’ex primo cittadino prosegue evidenziando: «Non piacciono i due percorsi pedonali lastricati in pietra, con finitura anti-sdrucciolo certificata, che consentiranno un più pratico accesso “a piedi†alla Chiesa di San Giusto, fra l’altro sempre ritenuti indispensabili per una migliore e più corretta fruizione di quel luogo. Non piace la pietra di pavimentazione dei percorsi pedonali, scelta dal progettista con caratteristiche estetiche per lo più identiche a quelle locali, solo più resistente e longeva delle arenarie che anche a Porcari (non lontano dalla Ruga) dimostrano ahimè segni di prematura disgregazione e degrado; e poi non piace che vi si transiti con auto e veicoli motorizzati, senza tuttavia dirci, a quel punto, come dovrebbero giungere fin sul soglio di San Giusto cortei funebri, persone diversamente abili e anziani accompagnati».
Una nota polemica non poteva mancare: «Con tutto il rispetto del caso – continua Baccini – non posso far altro che prendere quello di Italia Nostra come il parere personale di chiunque altro, che, pur al di fuori di un quadro conoscitivo completo dello stato dei luoghi (per cui non basta certo un solo sopralluogo), sceglie di dire la propria in un monologo contraddittorio con i veri enti deputati, per legge, alla tutela e alla conservazione del patrimonio culturale, storico e artistico di questo Paese, quali sono le Soprintendenza».
E conclude affermando che «non è poi secondario il fatto che qualcuno, non si sa bene con quale autorità , esprima direttive sulla transitabilità di una strada comunale. In altre parole da una parte ci si vorrebbe sostituire alla Soprintendenza e dall’altra al Comune che ha tutto il diritto e soprattutto la responsabilità giuridica di decidere in materia di traffico sul proprio territorio di competenza».
Fonte: Lo Schermo