Porcari (LUCCA) –
PORCARI. «Le sue impronte non scompariranno: sono impresse sui volti di chi l’ha amata ed è cresciuto nel solco dei suoi insegnamenti. È il frutto di quel germe che la congregazione dei Padri Cavanis piantarono nel nostro territorio. E noi, in quanto comunità , ce la metteremo tutta per portare avanti il suo splendido lavoro». E’ un ricordo commosso, sentito, quello che il sindaco di Porcari Leonardo Fornaciari, riserva a suor Elsa Bezzi, madre superiora delle suore dell’istituto Cavanis, venuta a mancare giovedì.
Parla rivolgendosi alle ragazze di Suor Elsa, alle tante atlete, in divisa ufficiale del basket femminile di Porcari, che la suora venuta da Trento nel lontano 1963 e che ai piedi della Ruga aveva trovato una seconda casa, aveva allenato, e cresciuto coi valori che dovrebbero contraddistinguere sempre lo sport, così come la vita: il rispetto degli altri, l’educazione e la solidarietà .
Nella chiesa di San Giusto, le due navate straripano di folla: oltre 200 persone per offrire un ultimo saluto a Suor Elsa. In prima fila, oltre alla giunta ci sono composte, le sorelle della Società del Santo Nome di Dio Suore Cavanis. Rammentano i suoi viaggi «in Ecuador e in Brasile, quando nel 1998 a Castro, nel Paranà brasiliano, aveva costruito una scuola per i più poveri, che ancor oggi resiste e dà una mano ai bisognosi, non privandoli dell’istruzione».
Dal leggio sull’altare si alternano a parlare anche i seminaristi della congregazione dei Padri Cavanis. Parole che tratteggiano una suor Elsa «in sella della sua Ferrari, quella bicicletta da cui non si separava mai, a giro per il Brasile così come a Porcari, per accorciare i tempi
per giungere a dare lezioni di catechismo. Invitava allo studio i più piccoli, e non mancava mai di far la spesa alle persone in difficoltà »: uno dei tanti motivi per cui Suor Elsa, nel 2009, ricevette dalle autorità la cittadinanza onoraria del Brasile. —
Marco Tirinnanzi.
Fonte: Il Tirreno