Porcari (LUCCA) –
PORCARI. “Diamoci una mano” è il nome del progetto ideato dal Comune di Porcari per aiutare chi è disoccupato o in difficoltà economiche.
In cambio del proprio lavoro in collaborazione con associazioni del territorio queste persone, che dovranno avere determinati requisiti, potranno ricevere un rimborso spese. Da una parte il coinvolgimento diretto della popolazione e dall’altra la cura dei beni comuni. Il progetto ideato e realizzato dell’assessora al sociale Lisa Baiocchi è stato presentato ieri mattina dal sindaco Leonardo Fornaciari, dalla stessa assessora e dai rappresentanti di Legambiente Capannori, Cif e associazione nazionale carabinieri. La partecipazione al bando in scadenza il 31 gennaio scorso, infatti, ha portato all’assessorato alle politiche sociali 10mila euro, che saranno utilizzati per alimentare questa rete di collaborazione sul territorio, mirata a creare un circolo virtuoso. Non solo Comune e cittadini, ma anche le associazioni del terzo settore. Hanno già aderito al progetto l’associazione nazionale carabinieri, Auser Montecarlo, Croce Verde e Legambiente Capannori. Un progetto che prende spunto dal baratto sociale di Altopascio, che accoglie una rete più variegata, con maggiori servizi e con l’inserimento di realtà lavorative di Porcari. «Oggi tagliamo un primo traguardo, si apre una nuova era all’insegna di alcuni principi che meritano di essere riscoperti e rivalutati in merito al settore sociale – esordisce l’assessore Baiocchi – il coinvolgimento e la consapevolezza che il paese è di tutti e quindi siamo chiamati ad averne rispetto. Ho iniziato questo percorso un anno fa e il budget è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Chiunque si trovi in una situazione di indigenza può fare riferimento all’ufficio servizi sociali come al luogo in cui può essere assistito e inserito in un progetto personalizzato, mirato a riscoprire la fiducia in se stesso e nella comunità prestando così il proprio tempo per il volontariato». Come funziona. Le modalità sono semplici: su base volontaria i cittadini in difficoltà (ma non solo) potranno chiedere di aderire al progetto e mettendo a disposizione il loro tempo per lavori di tutela di beni comuni come parchi ed altri luoghi pubblici dietro un rimborso spese forfettario. «Non si tratta di lavoro – chiarisce Baiocchi – momenti di difficoltà economica possono capitare a chiunque e quindi non c’è niente di cui vergognarsi. Uscire dall’assistenzialismo puro, che talvolta fa credere che il Comune possa agire come un ente benefico e quindi
erogare aiuti senza la necessaria documentazione». Soddisfatto anche il sindaco Fornaciari. «Un progetto che sfata un luogo comune, quello dell’aiuto a senso unico. La sinergia del territorio e con il mondo del volontariato è fondamentale per la nostra amministrazione». —
N.N..
Fonte: Il Tirreno