Porcari (LUCCA) –
PORCARI. Un campo dove non esiste la disabilità . L’onda lunga di “Andare oltre si può†arriva anche a Porcari con un progetto dedicato al campo di pallacanestro del Cavanis in via Roma. Anche grazie alla generosità di Marco Simonetti, medico dentista che da anni ha aperto il suo studio in paese, l’associazione guidata da Domenico Raimondi ha potuto restituire all’impianto un nuovo manto di cemento, con verniciatura gommata e segnatura del campo aggiornata ai nuovi regolamenti federali.
L’inaugurazione è avvenuta in occasione della seconda edizione del trofeo Gamel Day, intitolato alla memoria di Simone Riccomini, giocatore di basket e animatore di baskin scomparso prematuramente due anni fa.
E proprio per questa disciplina nata qualche tempo fa con l’obiettivo di consentire anche a ragazzi disabili di praticare la pallacanestro, si concentrerà la seconda parte del progetto.
«Dopo la nuova pavimentazione del campo – spiegano Raimondi e Simonetti – il prossimo passo sarà quello di creare il primo campo omologato per il baskin outdoor in Italia. Lo scoglio che dobbiamo superare è quello di individuare una soluzione tecnica che ci consenta di ottenere tutte le certificazioni necessarie per installare in modo permanente i canestri più bassi a metà campo, così da rendere l’impianto veramente inclusivo a tutti coloro che amano il basket e il baskin. Contiamo di inaugurare il nuovo impianto per la terza edizione del “Gamel Day†in programma a luglio 2019» .
Il progetto, sostenuto dal Panathlon di Lucca e realizzato in collaborazione con il responsabile regionale del Baskin Gianluca Orsi, sta molto a cuore all’amministrazione comunale.
«L’impianto sportivo del Cavanis è un bene collettivo – afferma il sindaco Leonardo Fornaciari – e siamo stati
felici che l’associazione insieme a Marco Simonetti ci abbiano chiesto di poter realizzare questo intervento di ristrutturazione. Quando sarà terminato diventerà un gioiello da portare ad esempio in Italia: il primo impianto pubblico all’aperto fruibile davvero da tutti». —
Fonte: Il Tirreno