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[ALTOPASCIO] Pilota e navigatore morti nel rally, ecco la sentenza del tribunale


LUCCA. Morty nel rally, ecco la sentenza del tribunale. Nella mattina di mercoledì 5, a Lucca si è chiuso il processo di primo grado nei confronti degli 11 imputati – piloti, navigatori e il responsabile della sicurezza – accusati a vario titolo di omicidio colposo e omissione di soccorso per la tragica morte, avvenuta nella notte del 22 luglio 2012, dell’equipaggio composto da Valerio Catelani, 38 anni, di Massa e Daniela Bertoneri, 35 anni, di Seravezza in gara con una Peugeot 2007 Super alla quarantasettesima edizione del rally Città di Lucca. 


Ecco la la sentenza: il giudice Stefano Billet ha condannato a un anno e due mesi per omissione di soccorso l’equipaggio composto dal pilota Giuseppe Iacomini di Lerici e dal navigatore Davide Cozzani di La Spezia, e l’equipaggio composto dal pilota Iacopo Giannecchini di Massarosa e il navigatore Davide Castiglioni di Porcari. Condannati a un anno per omicidio colposo gli altri sette imputati: gli equipaggi apripista del rally composti dai lucchesi Luca Gelli, Massimo Simi e Gianluca Simonetti, dal capannorese Luca Ciucci e da Bruno Togni nato a Pontedera e residente ad Altopascio e Danilo Meazzini di Arezzo; il responsabile della sicurezza Mauro Scarpellini, 55 anni, di Vorno. Per tutti la pena è sospesa. 


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L’equipaggio era a bordo di una Peugeot che è andata dritta in una curva, buttando giù un muretto e poi incendiandosi: inutili i soccorsi dei vigili del fuoco e degli altri concorrenti


Per la procura  di Lucca, rappresentata in aula dal pm Elena Leone, il pilota Catelani e la navigatrice Bertoneri morirono per asfissia dal fumo tossico sprigionatosi nell’abitacolo della Peugeot 207 Super due minuti e mezzo dopo l’uscita di strada del bolide. I due rallisti potevano salvarsi se fossero stati subito soccorsi da tre equipaggi che seguivano la vettura e nei confronti di quattro persone, piloti e navigatori, è stata formulata l’imputazione di omissione di soccorso. Per gli inquirenti anche il responsabile della sicurezza e le macchine apripista con i numeri 0, 00 e 000 nel corso del loro giro di ricognizione precedente la prova speciale avrebbero omesso di segnalare l’abbattimento di un muretto di cemento a presidio della curva da cui uscì di strada la macchina del tandem Catelani-Bertoneri che non furono informati della modifica dei luoghi. Così quando impostarono la curva sbagliarono la manovra che causò l’uscita di strada e l’incendio fatale. 


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Fonte: Il Tirreno