“I confronti e gli scambi di buone prassi che il Friuli Venezia Giulia ha con Modi’in e con le
Municipalità israeliane sul tema della formazione e dell’apprendimento permanente rappresentano
un’importante occasione di crescita e sviluppo. Sono quindi molto soddisfatta della prossima
estensione all’intero territorio regionale delle iniziative nate dalla collaborazione con queste
realtà , che possono avere ricadute positive in ambito culturale, turistico ed economico”.
È con queste parole che l’assessore regionale a Lavoro, Formazione, Università e ricerca,
Alessia Rosolen, ha presentato assieme a Haim Bibas, sindaco della città di Modi’in, presidente
dell’Unione delle municipalità di Israele e capo della delegazione che rimarrà in regione fino al
27 gennaio, il progetto “L’apprendimento permanente in ambito formale e non formale: lo sviluppo
delle soft skills”, che consolida la collaborazione tra la nostra regione e lo Stato ebraico e
conferma l’adesione al modello delle learning cities.
L’iniziativa, che ha suscitato l’interesse anche del Veneto, come testimonia la presenza agli
incontri dell’assessore regionale Elena Donazzan, rafforza la collaborazione tra il Friuli Venezia
Giulia e Israele, consente l’organizzazione di scambi di studenti e favorisce un confronto
costruttivo sulle politiche regionali in merito a università e istruzione e sui modelli di startup
e di sviluppo dei parchi scientifici, ambiti nei quali Israele è molto all’avanguardia.
In tale senso Bibas ha evidenziato che le esperienze sviluppate da Udine e Modi’in permettono di
auspicare che presto Friuli Venezia Giulia e lo Stato ebraico saranno allineati sul tema delle
learning cities. Si tratta di una visione che in Israele è ampiamente condivisa sia a livello
politico sia dalla società civile e rappresenta una sfida importante per lo sviluppo futuro, perché
spazia dalla cultura, all’inclusione sociale, alla sicurezza.
Rosolen ha rimarcato che “tra tutte le città italiane il sindaco di Modi’in ha scelto di
visitare Trieste per la concreta possibilità di implementare il modello di learning cities, che le
amministrazioni regionali del Friuli Venezia Giulia e del Veneto hanno dimostrato di apprezzare.
Non vanno poi trascurate le opportunità che la collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Israele
rappresenta nel campo scientifico e in tale ambito abbiamo già iniziato a sviluppare nuovi rapporti
che si concretizzeranno all’interno di Esof 2020. Questa visita – ha proseguito l’assessore –
giunge inoltre in concomitanza con la celebrazione del Giorno della Memoria che, assieme alla
Giorno del Ricordo, è una delle date simbolo della nostra terra”.
Alla base del modello delle learning cities c’è la promozione dell’educazione lungo tutto l’arco
della vita come volano per lo sviluppo delle persone e della comunità . Il progetto è stato avviato
10 mesi fa con la partecipazione, oltre che della Regione, dell’Università della LiberEtà di Udine
e di Informest e ha già permesso un rilevante scambio di informazioni, esperienze e modelli di
gestione. Il modello, di cui Modi’in rappresenta un’eccellenza internazionale, si basa sull’idea
dell’educazione permanente come condizione fondamentale per il progresso, l’innovazione e lo
sviluppo economico e consente di migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorire le pari
opportunità , ridurre il divario sociale e costruire nuovi modelli di business, attraverso una
migliore integrazione nel mondo del lavoro e la crescita professionale.
La cooperazione Fvg-Israele ha già posto le basi per due collaborazioni tecnico-scientifiche: la
prima orientata a indagare le variabili sociali, strutturali e psicologiche delle categorie più
fragili per indirizzare al meglio gli interventi sul territorio; la seconda ha come obiettivo
sperimentare un protocollo di intervento per lo sviluppo delle soft skills (capacità organizzative,
di relazione e comunicazione), basato sull’innovativo approccio metodologico del design thinking.
ARC/MA/fc
Â
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia