Udine, 11 ott – “Una riforma che attua in maniera concreta
l’integrazione sociosanitaria quale punto centrale di un
cambiamento senza il quale il rischio di un crollo, prima che
economico, di qualità di prestazioni coerenti con il reale
bisogno del sistema, sarebbe pressoché certo. In questo si
inserisce un nuovo modo di erogare i servizi ai pazienti
attraverso i distretti al fine di accorciare i tempi di attesa e
gestire al meglio le cronicità che, in prospettiva, riguarderanno
una fascia sempre più ampia della popolazione”.
Lo ha detto oggi a Udine il vicegovernatore del Friuli Venezia
Giulia con delega alla, Riccardo Riccardi, nel corso della
presentazione della riforma sanitaria agli stakeholder del
territorio regionale.
Riccardi ha parlato di un testo messo a disposizione di tutti,
che diventa “un patrimonio di confronto con i portatori di
interesse” e aperto nel prossimo mese e mezzo, prima del voto
dell’Aula, a eventuali contributi.
A rendere facilitato il percorso dell’applicazione della riforma,
secondo il vicegovernatore, contribuisce la semplificazione
introdotta dalla nuova architettura delle aziende territoriali,
il cui numero (3) consentirà di produrre degli atti di
programmazione dotati di una visione più ampia. A ciò si sommerÃ
un’innovazione tecnologica capace di favorire i nuovi processi in
un sistema nel quale i distretti ricopriranno un ruolo centrale.
Un esempio su tutti quello della presa in carico del paziente, il
quale verrà accompagnato in ogni passaggio del percorso di cura,
compreso quello successivo al primo controllo e relativo alle
prenotazioni per le visite specialistiche che saranno effettuate
direttamente dal distretto. Verrà anche resa possibile, nei casi
che lo richiedano, il ricovero dal Pronto soccorso direttamente a
un Hospice.
Accompagnato dai commissari delle attuali Aziende, Riccardi ha
ribadito che “nessun ospedale verrà chiuso” e che quando nel ddl
si parla di hub e spoke si fa riferimento alle funzioni e non
alle dimensioni delle strutture. “Ciò significa – ha spiegato il
vicegovernatore – che anche un presidio ospedaliero di base potrÃ
avere una specializzazione senza che questa risulti
antieconomica. Sarà infatti la programmazione regionale ad
attribuire le funzioni”.
Tornando al ruolo dei distretti, saranno quest’ultimi, come ha
rimarcato Riccardi, “a dire all’Ospedale cosa fare” grazie anche
a un monitoraggio costante delle cronicità , al fine di prevenire,
allontanandola il più possibile nel tempo, la dinamica
degenerativa. Inoltre, la coincidenza territoriale tra gli stessi
distretti e gli ambiti rivaluterà ancora di più l’operatività dei
Comuni, integrandola alle attività delle Aziende.
Infine, il vicegovernatore si è rivolto alla platea degli
stakeholder e alla politica più in generale, da una parte
affermando di rispettare profondamente le eventuali critiche che
verranno avanzate alla riforma e, dall’altra, richiedendo agli
interlocutori istituzionali e alle categorie un confronto leale e
aperto “perché – ha concluso – stiamo per realizzare un
cambiamento necessario e inderogabile che, in passato, nessuno è
riuscito ad attuare fino in fondo”.
ARC/GG/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia