Il Consiglio Comunale Aperto di Lucca iniziò alle 18.17 e aveva come tema “Giorno del Ricordo – in memoria delle vittime delle foibe.” Enrico Torrini, presidente del Consiglio Comunale e padrone di Palazzo Santini, dopo aver spiegato l’ordine del giorno e assicurato che non ci sarebbe stata chiamata nominale dei consiglieri, poiché il registro delle firme sarebbe stato sufficiente, ha dato la parola al sindaco di Lucca, Mario Pardini.
Il sindaco iniziò il suo discorso ringraziando i presenti e, in particolare, coloro che avevano risposto al suo invito. Ha espresso il suo personale apprezzamento per la partecipazione alla cerimonia del 10 febbraio e ha voluto sottolineare l’importanza del Real Collegio, struttura utilizzata dalla città di Lucca per ospitare circa 1700 italiani provenienti da territori divenuti jugoslavi. Ha inoltre notato che alcune delle famiglie che trovarono rifugio a Lucca scelsero in seguito di rimanere e mettere radici. Ha concluso ripetendo le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invitando tutti a riflettere insieme su una tragedia italiana troppo a lungo dimenticata.
Il presidente Enrico Torrini passò poi la parola al capo del gruppo di opposizione “Lucca Futura”, Gabriele Civati, il quale evidenziò che il 10 febbraio è stato scelto come data della memoria perché in quel giorno del 1947 fu firmato il Trattato di Parigi. Ha anche ricordato l’importanza di riflettere sulle cause dell’ostilità tra la popolazione locale e gli italiani, che portò infine alla caduta del regime comunista di Tito e alle successive divisioni ed epurazioni etniche.
Guido Giacometti, rappresentante per la Toscana dell’Associazione Venezia Giulia – Dalmazia, intervenne per denunciare l’approccio dell’ANPI nazionale, che condanna costantemente il fascismo e il nazismo ma evita di parlare del comunismo. Ricordò inoltre le stragi commesse dal comunismo, spesso ignorate nelle scuole.
Gionata Altieri presentò un quadro storico-politico delle terre italiane dell’est, dalla prima alla seconda guerra mondiale. Antonia Martellini, esule istriana, portò con sé una testimonianza personale che suscitò l’applauso di tutti i presenti.
Il professor Battistini lesse i ricordi di sua madre, esule istriana di Pola. Aligi Soldati, 87 anni, visibilmente commosso, raccontò la sua esperienza di esule e di come fosse stato costretto a lasciare la sua città natale all’età di 10 anni. Sottolineò anche le sofferenze subite dagli italiani provenienti dalla Dalmazia, dall’Istria e dalla Venezia Giulia, che erano stati cacciati dalle loro terre, umiliati e costretti a fuggire di notte.
Il consiglio comunale si concluse alle 19.49 con il discorso del presidente Enrico Torrini, che invitò a riflettere sulle testimonianze udite e a seguire la propria coscienza.
2024-02-14 03:54:13