“Negli ultimi giornoi, il comitato scientifico di Legambiente è stato disturbato per esprimere quello che i residenti di Capannori e Porcari hanno già compreso: ci sono 10 milioni di euro pronti per essere sperperati in consulenze e contratti”. Così Francesco Silvestri, candidato al consiglio di Capannori Cambia, commenta il progetto dell’impianto di trattamento pannolini a Salanetti.
“Legambiente fa un bel discorso retorico, da vero Tognazzi in Amici Miei,, ma sostanzialmente, affermando che l’impianto può essere migliorato e che queste migliorie dovranno essere realizzate con l’aiuto dei cittadini, equivale a ripetere quanto i Comitati hanno già dichiarato chiaramente nei loro striscioni. – sostiene Silvestri – Che si tratta di un impianto sperimentale che, grazie al sacrificio dei cittadini di Capannori e Porcari che si presteranno a fare da cavie, forse, prima o poi, funzionerà o più probabilmente chiuderà. Il tutto, ovviamente, in nome di questo nuovo mantra che, come il ‘tapioca’ di Tognazzi, giustifica tutto: l’economia circolare. Tuttavia, in questo impianto, l’unico movimento ‘circolare’ sarà quello dei contatori del gas metano, dell’energia elettrica e dell’acqua consumata. Lasciamo da parte, per un attimo, il fatto che quest’impianto ‘ecologico’ rischi di inquinare acqua e aria in termini di odori, rumori ed emissioni; concentriamoci sull’inutilità e sui costi. Attualmente, infatti, i materiali recuperati da quest’impianto (varie plastiche e materiali assorbenti) sono di così bassa qualità che non hanno una possibilità reale di riutilizzo e di commercializzazione, quindi esiste il rischio concreto che debbano essere portati in discarica o all’inceneritore”.
“Risultato – afferma Silvestri -: un impianto inutile e antieconomico che non ha nemmeno un business plan e che, considerato che l’unico impianto analogo (in provincia di Treviso) è stato chiuso proprio per questo motivo, è certo che per i cittadini si tradurrà in un aumento significativo delle tariffe Tari, a meno che i 10 milioni di euro del Pnrr siano sufficienti per la costruzione e non debbano essere restituiti a causa di difformità tra l’impianto realizzato e quello presentato nella richiesta di finanziamento. I cittadini di Porcari, sostenuti dai Comitati e dal lavoro de La Porcari che vogliamo hanno fatto tutto il possibile, ovvero, hanno fatto ricorso al Tar. Ora tocca ai cittadini di Capannori fare la loro parte scegliendo un candidato sindaco con idee chiare sull’argomento e che, rispettando i poteri e le prerogative del Sindaco, bloccherà la realizzazione di questo progetto; un candidato sindaco che risponde al nome di Paolo Rontani. È chiaro che Paolo Rontani, Capannori Cambia e tutta la coalizione di centrodestra sono favorevoli a soluzioni innovative e a progetti per la tutela dell’ambiente e la riduzione dei rifiuti da mandare in discarica o all’inceneritore ma, specificamente, la soluzione proposta da quest’impianto è ancora troppo primitiva. Come ben spiegato dal parere ottenuto dallo staff di Paolo Rontani (che verrà presto reso pubblico) e rilasciato da un ente più autorevole di Legambiente in materia di rifiuti, sarebbe stato molto meglio investire i 10 milioni di euro nella ricerca di un vero sistema di smaltimento dei pannolini anziché in questo dannoso, inutile e costoso impianto”.
2024-05-21 15:31:45