
Il libro del noto storico dell’arte, scrittore e regista, Riccardo Mazzoni, rende omaggio a “Francesco Petroni e il Modernismo a Lucca. Dagli albori del XX Secolo alla Prima guerra mondiale”: un affascinante percorso attraverso periodici, guide, cataloghi dell’epoca, con una dettagliata cronologia, praticamente settimana per settimana, degli eventi che hanno caratterizzato lo sviluppo, anche a Lucca, dello “stilnovo” cosmopolita che in Italia chiamiamo Liberty (Edizioni Tekn Art).
Presentazione sabato 20 dicembre alle 17, nella Sala conferenze del Museo della Zecca di Lucca, Casermetta San Donato sulle Mura.
Lo scultore Francesco Petroni nacque a Lucca il 29 marzo 1877 da Luigi e Zita Lucchesi, sorella dell’acclamato scultore Urbano, rendendo Petroni suo nipote; visse tutta la sua vita nella città natale dove morì il 4 Aprile 1960. Fu discepolo di Carlo Dal Poggetto al locale Istituto d’Arte, dove ottenne vari riconoscimenti nei concorsi di fine anno.
Fra il XIX e il XX secolo, compì diversi viaggi di studio e formazione in Europa (Monaco, Zurigo, Basilea, Parigi). Vicino agli ambienti progressisti e massonici, al ritorno a Lucca fu prontamente riconosciuto come l’artista più rappresentativo della sua generazione, realizzando numerose opere urbane e facendo parte di prestigiose istituzioni come la Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti e la Commissione edilizia municipale.
Nel frattempo aveva istituito il proprio studio nel Castello della Porta San Donato sulle Mura. Lucca stava attraversando un periodo di rigogliosa trasformazione urbanistica ed estetica: tra il 1908 e il 1913, durante le manifestazioni del Settembre Lucchese, alcuni giovani artisti nati attorno alla fine del XIX secolo – oltre al leader Petroni, soprattutto Giuseppe Lunardi, Ezio Ricci, Arturo Chelini (che come pubblicista contribuì a diffondere e difendere le nuove idee e forme artistiche), Arturo Daniele, Giuseppe Baccelli, Alfredo Angeloni, l’ebanista Carlo Spicciani, Placido Campetti (anche direttore della Pinacoteca Comunale), Mario Carlesi e molti altri in un ambiente fertile di amicizia e una fitta rete di collaborazioni tra i vari artefici – promossero le Esposizioni Pro Arte Lucensi nel tentativo di rinnovare il gusto artistico lucchese. I cataloghi di queste esposizioni sono integralmente riportati nel volume, che include giovani pittori, scultori, progettisti, decoratori, con particolari successi nella scultura funeraria (di cui Petroni è probabilmente il più significativo autore liberty-modernista in Toscana) e nelle arti decorative.
Tra le diverse altre maestranze accreditate meritano un cenno i fabbri Narciso Puccinelli con il figlio Enrico e Raffaello Guidi con il figlio Roberto, mentre nell’architettura si distinguono i nomi di Giovan Lelio Menesini, Gaetano Orzali, Virginio Paolinelli, Daniele Del Magro.
Una panoramica generazionale di grande interesse e una testimonianza di prima mano della graduale affermazione del Modernismo nel territorio lucchese, supportata da un eccezionale corpus documentario frutto di lunghe e appassionate ricerche, con una gran quantità di notizie inedite, scoperte, sorprese, fatti biografici di Petroni e degli altri artefici, precisazioni storiografiche, attribuzioni di opere.
2025-12-19 15:08:00