La protezione civile ha diramato un allerta per la probabile caduta pezzi del satellite, dalle ore 13 di domani (venerdì 23 settembre), fino alle 5 del mattino di sabato 24 settembre. Le zone interessate sono: Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trento, Bolzano, Piacenza, Parma, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso, Pordenone e Udine.
Le possibilità che il satellite si disintegri durante l’impatto con l’atmosfera sono piuttosto basse, attualmente lo 0,6%, ovviamente la protezione civile non vuol rischiare niente, e continua a tenere il satellite continuamente monitorato.
L’allerta è dovuta alla possibile caduta del satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite), di proprietà della Nasa e ormai inutilizzato da tempo. Il peso del satellite è quantificato in 536 kg. Dalla documentazione tecnico-scientifica in possesso della protezione civile, sembra che il satellite dovrebbe riuscire a passare gli strati dell’atmosfera terrestre, per poi distruggersi a circa 78 km di altezza. E’ stata ipotizzata la spaccatura in ben 26 pezzi, entro un area di 800 km. Il satellite è composto da parti in titanio e in berillio, che potrebbero arrivare ad una velocità d’impatto da 386km/h a 66 km/h, a seconda del peso dei frammenti. Occore prestare molta attenzione e seguire tutte le indicazioni della protezione civile.
Attivo un numero verde per ulteriori informazioni e consigli, 800 300 339 11. Consigliato soprattutto seguire attentamente i notiziari locali e i bollettini che verranno emessi per tutta la durata del fenomeno.
Il fenomeno dovrebbe essere più pericoloso dalle 21.25 alle 22.03. Negli altri orari seguire comunque le regole consigliate dalla protezione civile, che sono simili alle procedure contro i terremoti: è sconsigliato stare all’aperto e nei piani alti delle abitazioni, tutti i cittadini sono esortati a trovare riparo sotto architravi o muri portanti, cercare di stare negli angoli, e non al centro delle stanze.
La protezione civile chiede anche, in caso di ritrovamento di reperti, di non toccare niente e di avvertire immediatamente la centrale operativa, al numero verde già segnalato precedentemente (800 300 339 11).