Palmanova, 14 febbraio – “L’agricoltura del Friuli Venezia Giulia deve saper cogliere la grande occasione che le risorse messe a disposizione dalla Regione offrono al settore per il settennato di Programmazione comunitaria. E soprattutto deve saper compiere un salto culturale, per rinnovarsi e trovare unitarietà “. Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani intervenendo oggi a Palmanova all’apertura dell’assemblea della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) del Friuli Venezia Giulia.
Serracchiani ha evidenziato che “con la Programmazione 2014-2020 il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Friuli Venezia Giulia ha messo 296 milioni di euro a disposizione dell’agricoltura regionale, ossia il 30 per cento in più rispetto alla precedente Programmazione; a questa somma si sono aggiunti altri 36 milioni di euro stanziati dalla Regione e dallo Stato”. Complessivamente, ha sottolineato la presidente, “si tratta di un pacchetto di risorse importante, superiore anche alle previsioni e alle attese”.
La Giunta regionale, inoltre, è riuscita a far spendere le risorse ancora giacenti dalla Programmazione precedente, evitando in tal modo che l’importo non impiegato venisse sottratto dal budget della Programmazione comunitaria in corso penalizzando il PSR 2014-2020. Inoltre, ha proseguito Serracchiani, rispetto alla legge 80, che prevede una linea di interventi a favore del mondo rurale, la Regione ha destinato 84 milioni di euro per il 2015 e altri 82 milioni di euro per il 2016. La presidente ha poi affrontato il tema dell’AGEA, che versa con ritardo le somme dovute agli agricoltori ed è attualmente al terzo commissariamento.
Per risolvere questa impasse, Serracchiani ha anticipato che la Giunta regionale proverà a percorrere una via autonoma, presentando il prossimo 27 febbraio al Consiglio regionale “una norma che consenta all’Amministrazione di anticipare almeno in parte le somme non ancora corrisposte dall’AGEA agli agricoltori del Friuli Venezia Giulia”. Si tratterà di un provvedimento tampone, in attesa che lo Stato risolva un problema annoso.
Trattando delle criticità del settore primario, la presidente ha parlato del lattiero-caseario, ribadendo che è necessario valorizzare il comparto della trasformazione del latte, ma anche degli altri prodotti agricoli, per restituire remuneratività a tutte le fasce della filiera rurale. “La tracciabilità del latte del Friuli Venezia Giulia – ha continuato Serracchiani – rappresenta un valore aggiunto per le nostre produzioni, un risultato da utilizzare per vincere le sfide dei mercati internazionali. Ma tutti i traguardi raggiunti potrebbero risultare vani se l’intera agricoltura regionale non riuscirà a ritrovare unitarietà , facendo compiere al settore primario del Friuli Venezia Giulia un salto culturale, sulla scorta dell’efficace esempio fornito dal mondo vitivinicolo”.
In questo comparto, nonostante anni di divisioni, è stata creata la DOC unica regionale, autentica bandiera che mira a far conoscere e valorizzare ulteriormente il prodotto vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia nel mondo. Per Serracchiani “la valorizzazione della vocazione dei nostri territori passa anche attraverso l’individuazione di una strategia a lungo termine per l’intera filiera vitivinicola. Per quante soddisfazioni possa dare oggi, non possiamo accontentarci di guardare al futuro puntando sul Prosecco: abbiamo qualità e peculiarità che rappresentano prospettive autentiche di crescita e dobbiamo saper investire anche su quelle”.
Insistendo sulla semplificazione e sull’ottimizzazione strutturale dell’economia, che riguarda anche il settore primario, Serracchiani ha ribadito “la necessità che il Friuli Venezia Giulia si doti di un unico Ente camerale, capace di promuovere l’economia di tutto il territorio regionale, anche ricorrendo a presidi territoriali”.
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia