Trieste, 17 marzo – La Regione Friuli Venezia Giulia mette in campo una nuova legge e 4,5 milioni di euro in un triennio (parte fondi propri e parte finanziamenti europei), per offrire una concerta opportunità di inserimento lavorativo a quella fascia di giovani under 30, i cosiddetti neet, che rappresentano in questo momento l’anello più debole dell’universo occupazionale. Inoltre, nello stesso testo normativo, viene promosso un intervento concreto, finanziato con 500.000 euro, sul tema del lavoro occasionale e accessorio, mettendo a disposizione degli imprenditori una serie di incentivi per inquadrare come dipendenti i lavoratori pagati nel 2016 con i voucher.
Così è stato illustrato oggi a Trieste dalla presidente della Regione Debora Serracchiani e dall’assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti il disegno di legge che inizierà nei prossimi giorni l’iter di approvazione in Consiglio regionale. Nel dettaglio, l’AttivaGiovani è una misura destinata a quei soggetti di un’età compresa tra i 18 e 30 anni non compiuti che nei 12 mesi precedenti non abbiano svolto un’attività lavorativa o non abbiano usufruito di percorsi formativi finalizzati al rilascio di un titolo di studio.
Come ha sottolineato la presidente Serracchiani, partendo dall’esperienza del Piano Integrato di Politiche per l’Occupazione e il Lavoro (PIPOL) / Garanzia Giovani – attraverso il quale sono state prese in carico 27.500 persone a cui sono stati offerti tirocini, bonus occupazionali e azioni formative, con una percentuale di ricadute occupazionali nel 2016 intorno al 30 per cento e del 60 per cento con gli stessi tirocini – la Regione ha voluto allargare il perimetro mettendo in luce maggiormente la fascia più difficile degli under 30 per aumentarne il grado di occupabilità .
In pratica AttivaGiovani punta a far emergere un’ampia casistica di soggetti inattivi e avviarli verso un percorso di acquisizione di competenze, per creare dei profili idonei a utilizzare con successo i servizi di incrocio domanda-offerta di lavoro. La finalità , come ha detto l’assessore Panariti, è quella “di intercettare i giovani che né studiano né lavorano, che non sono mai passati per un Centro per l’Impiego e che vivono in una condizione sommersa dalla quale dobbiamo farli emergere”.
Due sono i campi di azione per il conseguimento dell’obiettivo: la costruzione di una rete locale – costituita da Enti pubblici, associazioni, terzo settore ed enti di formazione professionale – e l’attuazione di una serie di progettualità mirate alla formazione e all’esperienza del fare sul campo. “In questo percorso – hanno detto Serracchiani e Panariti – il concetto di rete è strategico perché, oltre a dare la possibilità di utilizzare la capillarità dell’azione degli Enti locali per individuare e contattare questi giovani, rafforza la sinergia fra chi si occupa di formazione e chi di lavoro”. “L’obiettivo dell’AttivaGiovani, nei tre anni, è quello – ha detto la presidente – di coinvolgere circa 1.200 persone”.
Su fronte del lavoro occasionale e accessorio, Serracchiani e Panariti hanno spiegato che quella illustrata oggi è una misura sperimentale, attuata per la prima volta in Italia e che va incontro a coloro i quali nel 2016 sono stati retribuiti con i voucher. Uno strumento, come ha detto la presidente Serracchiani, che, alla luce della recente decisione sull’abolizione dei voucher stessi, assume una valenza ancora maggiore in quanto incentiverà un processo di stabilizzazione dei contratti.
Si parte da una disponibilità finanziaria complessiva di 500.000 euro, che andranno a finanziare i contributi ai datori di lavoro che assumeranno a tempo determinato (1.000/2.000 euro) o a tempo indeterminato (4.000/6.000 euro) quei lavoratori che nel 2016 hanno percepito dallo stesso soggetto voucher per il valore di almeno 1.000 euro. L’obiettivo in questo caso, come è stato affermato dalla presidente e dall’assessore, è quello di incentivare l’assunzione complessiva di almeno 320 lavoratori, con in futuro la possibilità di rafforzare le disponibilità finanziarie per soddisfare una platea più ampia.
ARC/GG/EP
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia