16.03.17-comunicati stampa
Amianto, Spano e Arru “Massima attenzione su fronte ambientale e sanitario”
La Giunta regionale ha la massima attenzione per gli ex esposti all’amianto della Sardegna e ha da tempo messo in campo interventi e risorse per affrontare l’aspetto sanitario e quello ambientale del problema. Lo hanno confermato stamane gli assessori dell’Ambiente e della Sanità , Donatella Spano e Luigi Arru, in un incontro in Consiglio regionale, organizzato dai capigruppo con rappresentanti dell’associazione Aiea (associazione italiana esposti amianto). L’assessora Spano ha ricordato il confronto con tutte le associazioni nel corso della Conferenza regionale dell’Ambiente, prima dell’approvazione del Piano Amianto che stima un fabbisogno di circa 60milioni per interventi su tutto il territorio regionale. “Abbiamo sempre stanziato nel bilancio regionale le risorse che sono state trasferite alle Province per le bonifiche sia degli edifici pubblici sia privati. Abbiamo inoltre scelto di destinare specifiche risorse del Patto per la Sardegna in aggiunta a quelle regionali per le bonifiche nel settore pubblico: per quest’anno abbiamo 15milioni per gli edifici censiti. Queste risorse vanno ad aggiungersi ai dieci previsti per il biennio 2018-2019″. Sull’ipotesi che l’area di Ottana possa diventare SIN (Sito di Interesse Nazionale), l’assessora ha ribadito che è in corso un’istruttoria e che affinché un sito venga dichiarato di interesse nazionale occorrono requisiti precisi: “Possiamo pensare anche ad altro tipo di azioni, che consentano a Ottana di ottenere comunque un riconoscimento nazionale” ha concluso.
L’assessore della Sanità ha assunto l’impegno di chiedere al Tavolo tecnico sull’amianto, istituito dall’assessorato e composto da esperti, di accelerare il lavoro di adeguamento del Protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto, mentre sul fronte dell’omogeneizzazione delle procedure da territorio a territorio “abbiamo detto fin da subito che occorreva uniformare l’assistenza, non solo in questo campo, e lo stiamo facendo con l’Azienda per la tutela della salute”.
Fonte: Regione Sardegna