Tra i 6 e i 10 anni la prima volta. Poi anche tutti i giorni, in genere attraverso lo smartphone o il tablet, soprattutto per chattare con gli amici, scaricare video e musica. Lo si fa più che altro al pomeriggio o dopo cena, ma qualcuno anche al mattino, appena sveglio.
A dirlo è una ricerca sull’uso di Internet e social network condotta tra i ragazzi delle prime classi delle scuola secondarie di primo grado nell’anno scolastico 2015-16 dal Comune di Modena nell’ambito di “Internet sicuro†che prevede incontri in classe – principalmente alle medie ma anche alle superiori – per educare i ragazzi all’uso consapevole di internet, incontri con i genitori dei dieci istituti Comprensivi e momenti formativi rivolti ai docenti in collaborazione con il Centro ricerca interdipartimentale sulla sicurezza informatica di Unimore.
L’indagine sarà presentata sabato 25 marzo alle 15 al Memo di viale Barozzi 172 nell’incontro “Tutti in Rete, l’uso di Internet da parte di preadolescenti: risultati di ricerche e di interventi a confronto†che apre le iniziative di Get Online Week 2017 a Modena. Introdurrà l’assessora a Bilancio e Smart City del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari, sarà infine Luigi Guerra direttore del Dipartimento di Scienze della Educazione dell’Università di Bologna a commentare i risultati.
A rispondere alle domande della ricerca condotta a Modena sono stati tutti i ragazzi delle classi prime delle scuole secondarie di primo grado, ossia 1536 studenti ripartiti equamente tra maschi (51%) e femmine (49%). Si tratta di ragazzi che hanno tra gli 11 e i 12 anni: sono i cosiddetti nativi digitali.
Otto studenti su dieci hanno effettuato il primo accesso su internet in età scolare: tra i sei ed i dieci anni (79%); non mancano i più precoci (14%) che hanno iniziato a collegarsi al world wide web nella fascia pre scolare. Tra questi il 10% aveva tra i 4 ed i 5 anni.
Solo lo 0,2 per cento dice di non collegarsi mai, tutti gli altri sono on line da qualche volta a tutti i giorni attraverso la smart Tv, la consolle per i videogiochi, il Pc fisso o portatile, ma soprattutto il tablet e ancor più l’immancabile smartphone. A non possedere il cellulare in prima media è rimasto poco più di un ragazzo su dieci, altri possiedono un cellulare ma senza collegamento internet, mentre tre su quattro hanno in tasca il loro apparecchio smartphone. Da internet scaricano video, ascoltano e scaricano musica gratis, ma navigano anche per fare compiti e ricerche scolastiche, per giocare e chattare con amici, pubblicare foto e video di se stessi e degli amici.
Il momento della giornata in cui ci collega di più alla rete è il pomeriggio: il 97%; segue dopo cena e prima di addormentarsi; un terzo lo fa appena sveglio al mattino
Molti hanno un profilo su uno o anche più social network: Youtube quello più in voga (46%) seguito a ruota da Google+ e Instagram, più a distanza altri social: Snapchat (l’ha 1 ragazzo su 5), Facebook, Twitter.
A dichiarare di essere iscritto ad almeno un social è il 55% degli intervistati, pari a 846 studenti, anche se solo il 47% aveva dichiarato di utilizzare i social network, uno scarto che dipende dalla non esatta distinzione tra social e app, tanto che molti ragazzi indicano Whatsapp come un social network. Tutti coloro che hanno uno smartphone hanno infatti Whatsapp, quindi 3 studenti su 4.
Come già rilevato da precedenti indagini, non vi è sempre una piena consapevolezza delle conseguenze che possono derivare dall’inserire in internet informazioni e materiali inerenti la propria e altrui privacy.
Pubblicare foto e video di se stessi insieme a quelli in cui sono presenti amici è una modalità ampiamente condivisa (38 e 32% degli intervistati); piuttosto diffusa l’indicazione della scuola frequentata (19%), ma non mancano anche dati sensibili come il proprio cognome (26%), il numero telefonico (10%) e l’indirizzo di casa (4%) seppur con percentuali più contenute. Un 18% degli studenti mette sui social informazioni inerenti le proprie idee e opinioni personali.
Scende considerevolmente, rispetto alle indagini precedenti, la percentuale dei ragazzi che ammettono di dichiarare un’età diversa dalla propria (16%).
Inoltre, 65% dei ragazzi dichiara che in famiglia esistono regole di utilizzo di internet e il 63% è controllato dai genitori.
Una sezione del questionario era tesa a indagare in che misura l’utilizzo di internet e dei social da parte dei giovani possa condizionare la loro vita reale, in particolare nel rapporto con i genitori, nello studio e nel rapporto tra tempo dedicato all’offline e all’online.
Oltre la metà degli intervistati (53%) si riconosce nella situazione “negli ultimi 12 mesi i miei genitori si lamentano per il tempo che passo su internet†ed il 24,8% afferma che ciò accade quotidianamente o spesso. Il 27,5% conferma che “negli ultimi 12 mesi il mio studio risente negativamente della quantità di tempo che passo su internet†e il 20% che “perdo ore di sonno perché resto collegato in Internetâ€, mentre cerca di nascondere quanto tempo passato su internet il 19,7%.