LUCCA. Appena il 30% degli edifici pubblici di 25 Comuni della provincia di Lucca sono a norma secondo le più recenti normative sismiche. La banca dati della Regione Toscana, infatti, ha “mappato” sul territorio 377 edifici pubblici di “importanza strategica e rilevante”. Di questi solo 115 risultano adeguati. Nelle zone a rischio sismico 2, quindi medio-alta con possibilità di forti terremoti, indagini e verifiche sismiche riportano dati migliori, ma sono esplicativi i casi di Altopascio, Capannori e Lucca, inseriti nella zona 3 con possibilità di forti terremoti anche se rari: nel primo caso sono 17 gli edifici pubblici segnalati e altrettanti quelli non ancora esaminati. A Capannori il numero sale a 38 e nessuno di questi è stato oggetto di indagine, identico il discorso per i 28 edifici di Lucca. Nessuna scheda tecnica per capire il livello di resistenza ad eventuali terremoti.
Utile ricordare che l’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri numero 3274 del 20 marzo 2003, emanato dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, dove morirono 27 bambini ed un’insegnante, obbliga tutti i Comuni italiani a procedere alla valutazione della sicurezza di tutti i loro edifici e opere infrastrutturali di interesse strategico e rilevante. Questo è un problema molto grosso, non solo per la mancanza di adeguati finanziamenti per le indagini e le verifiche sismiche, ma soprattutto per le conseguenze che tali valutazioni potrebbero portare una volta conosciute. In altre parole in molti casi i controlli del caso non vengono effettuati perché l’ente pubblico ha la quasi matematica certezza che tali valutazioni porterebbero ad eseguire interventi di adeguamento, miglioramento sismico e messa in sicurezza anche consistenti ed onerosi.
«Le attività di valutazione della vulnerabilità sismica del territorio sono state avviate dalla Regione Toscana a partire dal 1986 – spiega l’ex dirigente della Regione Toscana Maurizio Ferrini -. In seguito all’evento sismico dell’ottobre 1995 queste indagini sono state estese nei Comuni della Lunigiana e della Garfagnana». Questo ha significato lo stanziamento di almeno 6,5 milioni di euro tra il 2000 e il 2006 per attivare tre programmi regionali per dare impulso alla macchina preventiva. «Uno di questi riguarda la vulnerabilità sismica di edifici in cemento armato (vsca) che fissa i criteri per lo svolgimento di indagini diagnostiche finalizzate alla valutazione della resistenza del calcestruzzo gettato in opera di edifici esistenti di cemento armato – spiega ancora Ferrini -. C’è, poi, la vulnerabilità sismica di edifici in muratura (vsm), simile alla precedente ma che valuta la resistenza meccanica alle sollecitazioni delle murature in caso di scossa. E infine la valutazione degli effetti locali (vel) che si pone l’obiettivo di valutare la risposta sismica locale in corrispondenza di un terremoto atteso sui centri urbani dei Comuni a maggior rischio sismico in Toscana».
Dei 25 presi in analisi ce ne sono ben 20 inseriti in zona sismica 2, ovvero con sismicità medio-alta. Molte delle risorse in questi anni sono state investite nelle indagini e, poi, nei successivi adeguamenti strutturali di scuole, palestre e altri immobili pubblici. Analizziamo alcuni casi specifici: il Comune di Barga ha 45 edifici segnalati come di “importanza strategica e rilevanteâ€. Di questi, stando agli ultimi dati delle Regione Toscana del 2016, ne risultano adeguati 22. E appena 3 non sono stati esaminati. A Borgo a Mozzano su 24 edifici pubblici appena 1 risulta a norma, anche se su ben 21 le indagini risultano in corso. Metà edifici a norma anche a Castelnuovo Garfagnana, con 42 edifici “mappati†e 20 che risultano in linea con le normative vigenti. Caso limite a Coreglia Antelminelli: la zona sismica è sempre la 2, ma in questo caso su 24 strutture pubbliche 4 risultano adeguate (nuove scuole sono in costruzione). Nella zona a maggiore rischio sismico ci sono dei casi in cui nessuna struttura è risultata adeguata: Bagni di Lucca (su 17 strutture, 4 esaminate e nessuna a norma), Pescaglia (12 edifici, 3 esaminati e nessuno di questi adeguato), Vagli di Sotto
(nessun edificio adeguato su 7 censiti e 3 esaminati) e Villa Basilica (3 edifici di rilevanza strategica di cui nessuno esaminato e nessuno adeguato). Giusto sottolineare che, con il nuovo bando molti di questi edifici verranno verificati, così come altri interventi sono attualmente in corso.
Fonte: Il Tirreno