FIRENZE - “Sulla questione Aferpi siamo finalmente ad una svolta? Io finalmente non lo voglio dire. Dico che non bisogna né piangere né ridere, ma lavorare. E’ stato presentato un Piano industriale giudicato redatto in un linguaggio giusto e corretto nelle finalità . Adesso occorre andare a vedere se questo Piano è finalizzato ad investire per il forno elettrico, per tornare a produrre acciaio, rotaie, vergelle e barre. Lo farà , dal punto di vista finanziario e di mercato, chi può e deve, cioè il Governo”.
A margine dell’incontro che ha avuto con la Rsu di Richard Ginori e con il sindaco di Sesto Fiorentino che gli hanno consegnato la petizione corredata da oltre 1.700 firme per il rilancio dell’azienda e del Museo di Doccia, il presidente Enrico Rossi ha detto la sua sull’incontro che avrà domani pomeriggio al Ministero dello sviluppo economico sulla questione Aferpi.
“Noto – ha poi aggiunto Rossi – che manca ancora una parte su cui l’amministratore delegato di Cevital mi aveva garantito il suo impegno, ovvero quella relativa all’impiego di una parte dei lavoratori, almeno 250, per lo smantellamento delle parti obsolete del vecchio stabilimento. Sarebbe importante che ci fosse e domani verificheremo se questo è previsto”.
L’altro dei temi trattati dal presidente riguarda gli ammortizzatori sociali.
“Domani chiariremo anche – ha precisato – come sarà possibile arrivare ad una richiesta di prolungamento degli ammortizzatori. Il contratto di solidarietà deve essere prolungato dal 2019 al 2021 perché c’è stato uno slittamento dei tempi. Noi stiamo lavorando sulla parte finanziaria: i 20 milioni di Fidi Toscana sono pronti per finanziare la spesa corrente, così come i 5 milioni destinati a tutte le piccole imprese della filiera e con Bruxelles stiamo discutendo, e sono convinto ce la faremo, per l’allocazione dei 30 milioni relativi agli investimenti e alla risoluzione delle problematiche ambientali”.
Secondo il presidente sarebbe sbagliato negare che è stato compiuto un passo avanti anche se ha detto che a questo si è arrivati “troppo lentamente e con troppi ritardi uniti ad un eccesso di confusione”. Rispetto alle voci di altri soggetti che potrebbero subentrare, Rossi ha detto che “a noi ci interessa il Piano e che venga realizzato, poi non importa che a farlo sia un soggetto o un altro. Nei giorni scorsi per riconoscimento dello stesso ministro un passo avanti è stato compiuto. Domani vedremo se riusciremo a farne altri”.
Fonte: Regione Toscana