Udine, 21 aprile – I beni immobili e le partecipazioni societarie delle Province, attualmente in fase di soppressione, saranno ripartiti tra la Regione, i Comuni, le Unioni territoriali intercomunali (Uti) e l’Ente regionale Patrimonio culturale (Erpac).
È l’indicazione espressa dalla Giunta regionale, la cui decisione passa ora al vaglio del Consiglio delle Autonomie locali (Cal). I criteri di assegnazione sono stati presentati dagli assessori alle Autonomie locali, Paolo Panontin, ed alle Finanze, Francesco Peroni.
La proposta prevede che le sedi istituzionali, con uffici annessi, siano assegnati alla Regione, ferma restando l’eventuale messa a disposizione di locali di rappresentanza alle Unioni territoriali intercomunali. Gli uffici che non sono sedi istituzionali andranno invece all’ente che è destinatario della totalità o della prevalenza del personale che vi opera.
Passano invece ai Comuni di competenza territoriale gli immobili locati o messi a disposizione dello Stato, quelli sede di associazioni, le strutture sportive e ricreative, nonché i terreni ad uso agricolo. Sono infine assegnati all’Erpac gli immobili con finalità culturali.
La Giunta ha altresì stabilito che le quote di partecipazione alle società fieristiche, alle fondazioni, alle associazione e ad altri enti privati siano attribuite ai Comuni nel cui territorio è situata la sede dell’ente. La Regione, invece, eredita le quote nelle società di logistica interportuale e di valorizzazione della ricerca e lo sviluppo tecnologico. Sono invece assegnate alle Uti le partecipazioni in consorzi tra Enti locali e altri enti pubblici.
I criteri approvati oggi comunque non riguardano gli immobili di edilizia residenziale, che sono trasferiti alle Ater. Per quanto riguarda invece le quote nelle società di trasporto pubblico locale, la ripartizione sarà oggetto di ulteriori approfondimenti. La decisione è dunque rinviata a successiva deliberazione. ARC/PV/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia