Lucca –
San Marco evangelista (Palestina, 20 circa – Alessandria, seconda metà del I secolo d.C.) fu discepolo dell’apostolo Paolo e, in seguito, di Pietro ed è tradizionalmente ritenuto l’autore del Vangelo che porta il suo nome Marco.
Del patrono di Venezia si sanno poche notizie dagli stessi Vangeli, dagli Atti degli Apostoli e da quelli Apocrifi.
Era cugino di Barnaba e quindi era ebreo di stirpe levitica. Sua madre si chiamava Maria e abitava nei pressi di Gerusalemme. Marco aveva due nomi, uno gentile e uno ebreo: quello ebreo era Giovanni.  Il fatto che sia l’unico Evangelista a menzionare la fuga di un giovinetto che seguiva da lontano gli avvenimenti della cattura di Cristo nell’orto degli ulivi:
 « Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo »  (Marco 14,1.51.52)
fa supporre che Marco stesso sia questo giovinetto!
Secondo la tradizione, la Basilica romana di San Marco fu eretta sul luogo in cui sorgeva la casa in cui risiedette l’Evangelista nel suo soggiorno nella capitale dell’impero. Essa si trova proprio di fronte al Campidoglio, nel centro dell’antica Roma, e non come l’abitazione di Paolo, nel ghetto ebraico sulla sponda del Tevere. Si dice che Pietro e Marco giunsero a Roma per la prima volta nel 41 d.C. sotto l’Impero di Claudio. Il fatto che Pietro, nella sua lettera, chiami “mio figlio†l’evangelista fa pensare che debba aver ricevuto il battesimo dallo stesso principe degli apostoli.
Dagli Atti si apprende che partì insieme a Paolo e a suo cugino per Antiochia. Viene indicato come aiutante di Paolo quando egli predicava a Salamina (Cipro). In seguito, lo stesso libro ci riferisce che abbandonò Paolo, forse spaventato dalle tremende fatiche degli spostamenti dell’apostolo o dalla crescente ostilità che lo stesso incontrava.
Tornato forse a Gerusalemme, Marco partì poi nel 52 con suo cugino per Cipro per poi ritrovarsi di nuovo a fianco dell’apostolo Paolo a Roma, nel 62-64, durante la persecuzione di Nerone.
Qualche anno più tardi, lo si ritrova in compagnia di Pietro, ma dopo la morte a Roma del principe degli Apostoli, non vi sono più notizie certe su Marco. La tradizione lo vuole evangelizzatore in Egitto e fondatore della chiesa di Alessandria.
Le sue spoglie furono trafugate con uno stratagemma da due mercanti veneziani nell’anno 828 e trasportate, dopo averle nascoste in una cesta di ortaggi e di carne di maiale, a Venezia, dove pochi anni dopo venne dato inizio alla costruzione della Basilica intitolata al santo che ancora oggi ospita le sue reliquie.
Un frammento di esse è pure conservato nella chiesa di San Marco in Città a Cortona, luogo natale di Monsignor Italo Castellani Arcivescovo di Lucca, città che condivide con Venezia lo stemma comunale del leone alato e il patronato.
Il Cristianesimo oggi celebra anche:
Sant’Aniano, vescovo di Alessandria d’Egitto
San Clarenzio di Vienne, vescovo
Sant’Erminio di Lobbes, vescovo e abate
San Febadio di Agen, vescovo
Santa Franca di Piacenza, badessa
San Giovanni Battista Piamarta, sacerdote e fondatore
Santa Hunna, vedova in Alsazia
Santi Pasicrate e Valenzio, martiri
San Pietro di San Giuseppe di Betancur, fondatore in Guatemala
Santo Stefano di Antiochia, vescovo e martire
Beato Bonifacio di Valperga, vescovo
Beato Giuseppe Trinità (José Trinidad) Rangel Montano e due compagni martiri
Beati Roberto Anderton e Guglielmo Marsden, martiri
Il 25 aprile è il 115º giorno del Calendario Gregoriano (il 116º negli anni bisestili). Mancano 250 giorni alla fine dell’anno.
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Fonte Verde Azzurro