L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato la Risoluzione illustrata dal presidente della Prima commissione, Andrea Smacchi, contenente osservazioni da inviare a Governo, Parlamento e UE, circa la proposta di modifica della Direttiva servizi della Commissione europea, più nota come direttiva Bolkestein, ritenendola “non adeguata ad evitare discriminazioni nel settore dei servizi e che potrebbe portare all’allungamento dei tempi di approvazione dei provvedimentiâ€.Â
(Acs) Perugia, 26 aprile 2017 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 12 voti favorevoli e 4 astensioni, la risoluzione presentata dal presidente della Prima commissione consiliare, Andrea Smacchi, inerente la Direttiva servizi della Commissione europea, più nota come direttiva Bolkestein che, nella nuova formulazione proposta, “non appare adeguata ad evitare discriminazioni nel settore dei servizi e porterebbe all’allungamento dei tempi di approvazione dei provvedimentiâ€.Â
“La proposta di direttiva – ha detto Smacchi – nasce dalla costatazione da parte della Commissione europea che l’attuale procedura di notifica non si è dimostrata adeguata ad evitare discriminazioni nel settore dei servizi. Per questo l’Europa vorrebbe introdurre paletti più stringenti per gli Stati, proponendo che qualsiasi disposizione che introduce nuovi requisiti o regimi autorizzatori debba essere notificata alla Commissione europea almeno tre mesi prima della sua adozione. A partire dalla notifica ricevuta, viene condotta una consultazione di tre mesi con gli altri Stati membri e la Commissione. L’attuale procedura di notifica, che è molto più snella, non pregiudica la possibilità per lo Stato notificatore di adottare la disposizione in questioneâ€.Â
“La proposta di direttiva – ha spiegato Smacchi – introdurrebbe una procedura di notifica con un forte impatto sull’iter di approvazione di leggi, regolamenti ed atti amministrativi statali e regionali, allungando inevitabilmente i tempi di approvazione dei provvedimenti. Per questo le misure introdotte dalla direttiva non appaiono proporzionate all’obiettivo di prevedere una procedura di notifica più efficace: lo strumento sembra eccessivo rispetto allo scopo che si propone di raggiungere. Anche Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia (e le Marche sono sulla stessa strada) hanno sollevato dubbi sulle modifiche che la proposta di direttiva introduce nel regime di notificazione, rilevando una possibile violazione del principio di proporzionalità , vista l’incidenza della nuova procedura di notifica sul processo di formazione legislativa nazionale e regionaleâ€.
Tali osservazioni saranno dunque inviate alle presidenze della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nonché alle relative Commissioni di merito e competenti in materia di affari europei, al Governo (Dipartimento politiche europee), alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e al Commissario europeo responsabile del rispetto del principio di sussidiarietà , Franz Timmermans. PG/
Fonte: Regione Umbria