PORCARI – Tempo di bilanci per Alberto Baccini, da 10 anni alla guida del comune sede del più importante distretto cartario d’Europa. Il suo mandato è agli sgoccioli, ma al di là delle scelte politiche i numeri sono dalla sua parte. Ieri sera, mercoledì 26 aprile, il consiglio comunale ha dato il via libera al bilancio consuntivo, che si chiude con un avanzo contabile di amministrazione di 4 milioni e 161 mila euro più spiccioli. “Ma noi siamo abituati ad agire in modo estremamente prudente – spiegano lo stesso Baccini e l’assessore alle Finanze Roberta Menchetti – e dunque riteniamo effettivamente disponibili poco più di 2 milioni. Il restante è messo a riserva per far fronte a eventuali crediti inesigibiliâ€. Numeri che fanno dire al sindaco di essere “orgoglioso per aver raggiunto un risultato di eccellenza. Lascio una eredità importante a chi verrà dopo di noi – aggiunge – con un comune che presenta una situazione finanziaria ancora migliore di quello che avevamo trovato 10 anni faâ€.
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Baccini punta il dito anche su un altro aspetto. “In questi anni – afferma -, pur nel bel mezzo della più grave crisi economica del dopoguerra, siamo riusciti ad aumentare la spesa sociale a fronte di una diminuzione della pressione tributaria, come nel caso dell’addizionale Irpef. Siamo il comune con la pressione tributaria più bassa di tutta la provincia, penso che davvero di più non avremmo potuto fareâ€.
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Capitolo investimenti. Dalla fine del 2015, quando cioè il governo ha eliminato il patto di stabilità verso i comuni sostituendolo con il pareggio di bilancio, il Comune ha messo sul piatto 1 milione e 650 mila euro di risorse proprie. “Con questa novità – precisa l’assessore Menchetti – ogni tanto si sono aperte delle porte che ci hanno permesso di spendere anche al di fuori dei vincoli di pareggio. E questo è stato un bene perché ha consentito di sbloccare in poco più di un anno quasi 2 milioni di euroâ€.
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Baccini lascia circa 1 milione di lavori già finanziati, fra cui il tanto discusso intervento di recupero della Ruga della chiesa. “Le critiche? Siamo in campagna elettorale e non mi hanno certo sorpreso. Se fossimo riusciti ad aprire il cantiere sei o sette mesi fa nessuno avrebbe fatto una piega. Ricordo anche la realizzazione dei marciapiedi e il secondo lotto dei lavori di messa in sicurezza sismica della scuola media di Porcari. Il lavoro sulle scuole, lasciatemi dire, è una delle cose a cui tengo di piùâ€.
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Ma a cosa si deve un risultato così brillante? Se da una parte anche a Porcari, come in qualunque comune italiano, si sono fortemente ridimensionati i proventi da oneri di urbanizzazione – a Porcari, precisa Menchetti, si è scesi da 2 milioni e 400 mila euro – dall’altra si è verificato un sensibile incremento della produzione del reddito. Molto più della media provinciale e italiana, come ha evidenziato recentemente anche l’Istat, segno che a Porcari il tenore di vita è mediamente più alto rispetto che altrove. “E’ un parametro da non sottovalutare – dice il sindaco – insieme al fatto che siamo in presenza di un tessuto sociale ed economico estremamente sano che ha sempre onorato con puntualità il pagamento dei tributi locali. E noi abbiamo ripagato questa fiducia cercando di essere il più veloci possibile nel pagamento dei fornitoriâ€.
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Qualche rammarico? Baccini rimanda la risposta al bilancio che farà tra qualche settimana, ma intanto ne ricorda uno. “Avrei voluto essere più avanti con i lavori del rio leccio – confessa -, ma non sempre tutto è possibile. Al momento ci sono processi avviati che potranno essere completati dalla prossima giunta. E poi…sì dico anche la Ruga: la sovrintendenza ha accettato la variante per un solo camminamento e dunque al netto delle polemiche pre-elettorali i lavori stanno per partire. Se fossimo stati più veloci oggi non ci sarebbero tutte queste polemicheâ€.
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Un bilancio insomma che dal punto di vista finanziario presenta un Comune in grande forma. Del resto, questo adesso richiede la legge. “I bilanci dei comuni sono sempre più improntati a queste dinamiche – precisa l’assessore Menchetti – e noi abbiamo chiuso il 2016 con il pareggio che richiede la legge. In questi anni non abbiamo ricorso ad alienazioni del patrimonio pubblico ed anzi che verrà dopo di noi avrà le risorse per mettere mano ad alcune sedi storiche che hanno bisogno di piccoli interventiâ€.
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Di più, secondo Baccini, non si poteva fare. E lo spiega così: “Guardate – conclude – sembra un paradosso ma per un comune piccolo come il nostro spendere i soldi non è sempre così facile. La macchina comunale negli ultimi anni si è dimezzata, passando da più di 80 a circa una quarantina di dipendenti. E’ vero che siamo un comune con meno di 10 mila abitanti, ma con l’indotto generato dal distretto industriale abbiamo problemi da risolvere più o meno come se ne avessimo 30 o 40 mila. E gli uffici non sempre sono nelle condizioni di farloâ€.
Fonte: Lo Schermo